Pecori: operazione Case della Salute, “si vuole forse aiutare la Coop ad uscire dalla crisi?”
“Monica Pecori – A seguito di una mia interrogazione, nella quale chiedevo alla Giunta Regionale informazioni relative alla trattativa tra Usl, Comune e IGD sull’intesa per la Casa di Salute presso il Centro Commerciale “fonti del Corallo”, risponde il D.G. della Usl Nordovest, la quale ammette l’impegno congiunto dei tre Enti per la fattibilità di una “unità complessa di cure primarie” con Casa di salute di livello complesso, ai sensi e in applicazione della DGRT 117/2015.
Peccato però che nella DGRT citata, si legge:
Le CdS dovranno essere realizzate preferibilmente presso sedi aziendali (sedi distrettuali e/o ospedaliere). In assenza di una sede aziendale adeguata, è possibile realizzarle anche in strutture messe a disposizione dai Comuni, da Enti pubblici, da Società di servizio della Medicina generale, da Cooperative mediche, dal volontariato, dal privato. Le sedi risponderanno ai requisiti di esercizio ai sensi degli articoli 15 e 16 della L.R. 51/09.
Considerato che la Usl Nordovest ha più volte indicato come prossima realizzazione ben 4 case di salute su proprietà Usl, di cui una già finanziata con fondi ministeriali dal 2014 (padiglione 24), considerati gli immobili di proprietà Usl attualmente inutilizzati, considerato che la L.R. 51/2009 “Norme in materia di qualità e sicurezza delle strutture sanitarie: procedure e requisiti autorizzativi di esercizio e sistemi di accreditamento” prevede per gli edifici caratteristiche strutturali ben precise che sicuramente non sono quelle che si possono trovare in un supermercato, la realizzazione di una struttura pubblica in locali privati, considerato che i locali del privato dovranno sicuramente essere riadattati alla nuova destinazione e al medesimo privato sarà garantita una fonte di guadagno, sicuramente per l’affitto dei locali, tale scelta, per un Ente pubblico, è inconcepibile; a meno che non si intenda favorire il privato in oggetto.
Quanto costerà la ristrutturazione dei locali, alla luce di quanto evidenziato e cioè di una scelta, che se arriverà a definizione, è palesemente in contrasto con quanto previsto dalla DGRT 117/2015?
Quanto costerà l’affitto dei locali, in considerazione del fatto che la Usl ha a disposizione altri locali di sua proprietà?
Si vuole forse aiutare la Coop ad uscire dalla crisi?
Ci sono per caso parenti di alti dirigenti Usl o di amministrazioni vicine che hanno rapporti di lavoro con la Coop? Se sì, non sarebbe opportuno evitare potenziali conflitti di interesse e optare per soluzioni diverse, magari mantenendo in primis gli impegni presi con i cittadini livornesi e iniziare i lavori per le 4 case di salute ancora sulla carta?”