Pecori (TpT) a sostegno dello sciopero in ospedale, “Usl riferisca subito in commissione sanità”
Livorno – “Esprimo pieno appoggio a chi oggi sciopera contro una gestione insensata fatta dalla Direzione della Usl, miope nei confronti di un servizio fondamentale per la cittadinanza tutta.
Si sciopera per una carenza cronica di personale che non viene affatto menzionata nel nuovo progetto siglato la scorsa settimana e che comporta situazioni ingestibili nei nostri ospedali.
Penso alla chiusura di reparti come il Centro Nascite di Piombino o della stessa Ortopedia piombinese che, impossibilitata a gestire i pazienti, chiude alle 20 trasferendoli a Livorno.
La media abitanti- posti letto è disarmante, è stimata nel 2,19 % ben al di sotto della media regionale del 3,15 che, a sua volta è inferiore a quella nazionale.
Il nuovo accordo parla dell’assunzione di 50 infermieri e 20 oss, assunti tra l’altro non in modo strutturato ma interinale, per gestire le ferie estive e spalmati su 13 ospedali.
Un’ennesima beffa per i toscani. Mi chiedo come sia possibile pensare come obsoleta anche una parte della struttura ristrutturata pochi anni fa con ingenti risorse.
Come si possa pensare che la soluzione ai problemi ormai cronici del nostro ospedale, venga rappresentata da nuove edificazioni anche laddove queste siano palesemente insufficienti a garantire uno standard di cura in linea con le aspettative di un ospedale che si vuole di ‘nuova generazione’.
Il progetto del nuovo ospedale è nebuloso. Passa dalla messa in vendita di immobili di proprietà dell’ASL ormai sul mercato da molto tempo ed, ad oggi, invenduti. Passa dalla cementificazione di un’area, quale quella Pertini, di oltre 6.000 mq di verde.
Non mi convince la costruzione ex novo di un nuovo monoblocco “incastrato” all’interno del perimetro già esistente che sacrifica, tra gli altri, il reparto di nefrologia ed emodialisi, il quale ha, al suo interno, il costosissimo sistema di depurazione osmotica dell’acqua. Non mi convince la totale assenza di prospettiva in merito ai servizi che saranno destinati all’alienazione e che non trovano, nelle carte, alcuna soluzione di ubicazione sostitutiva.
In sostanza si tratta della ormai nota incapacità della Direzione di guardare al futuro ospedale confrontandosi coi i lavoratori e coi i cittadini, primi interlocutori per un servizio fondamentale come quello sanitario. La cosa, a mio avviso indispensabile nella progettazione del nuovo ospedale, è la capacità di risposta ai servizi di cura ma ahimè, nel piano presentato, permane il vizio di forma per cui l’effettiva necessità in questo senso non è minimamente presa in carico.
Restano invece i problemi irrisolti di prestazioni sanitarie insufficienti, causa di gestione perennemente in affanno. Resta la carenza di posti letto con una percentuale di posti letto/abitanti ancora inferiore alla media toscana.
Siamo proprio sicuri, mi chiedo, che per soddisfare il bisogno di sanità sia necessaria una nuova edificazione?
Mi auguro che la USL renda conto di questa assurda politica in Commissione Sanità e che si possa chiedere la decadenza dei vertici aziendali”.
Monica Pecori