Per Livorno Insieme: “Dobbiamo dare maestre ai bambini della citta”
“Dobbiamo dare maestre ai bambini della citta” Per Livorno Insieme dalla parte del personale addetto ai servizi della prima infanzia.
Livorno – “La situazione nei Servizi alla prima infanzia del Comune di Livorno e’un altro esempio di come questa giunta ha trattato tutti i compartimenti della Pubblica Amministrazione: consensi facili facendo ricadere il peso delle scelte sulle spalle dei lavoratori, in questo caso delle lavoratrici.
Il sindaco ha sbandierato iniziative come la riduzione della retta per la partecipazione alle spese del Nido per le famiglie, decisa tout court, e l’obbligo di telefonata da parte delle educatrici per scongiurare il terribile fenomeno dell’amnesia dissociativa dei genitori, anch’essa decisa senza confrontarsi con le lavoratrici del settore.
Iniziative ottime per l’utenza, senza dubbio, ma che hanno avuto costi “umani” che a loro volta hanno messo a rischio la tenuta stessa dei servizi e minacciato la qualità intrinseca dello stare a scuola da parte dei bambini. Inoltre la riduzione del personale di coordinamento ha gettato sulle insegnanti una serie di compiti di tipo gestionale che aggravano le situazioni nelle scuole. La crisi economica del Comune ha infatti determinato da tempo la contrazione delle sostituzioni delle insegnanti temporaneamente assenti, problema costantemente banalizzato al momento delle rivendicazioni sindacali, e che ha delle gravissime ripercussioni sulla sicurezza dei bambini, sulla qualità dei servizi e sulla tenuta emotiva delle insegnanti.
L’ingresso in ruolo delle nuove insegnanti (solo 21, lasciando dunque altri 20 posti di ruolo scoperti!) a seguito del concorso dell’estate 2017, fortemente voluto dal Sindacato, risulta ad oggi gravemente insufficiente.
Poiché il personale di ruolo risulta di 120 unità, contro le 140 sbandierate dall’amministrazione, la somministrazione copre posti di ruolo, determinando un aggravio della spesa destinata alla voce sostituzioni. Oggi non ci sono i soldi per coprire una singola insegnante.
Il clima di incertezza e’ tale da aver fatto retrocedere Ramstand (la ditta che ha sostituito la cooperativa “Obiettivo Lavoro”, ritenuta “serva del PD”) dal proposito dichiarato di stabilizzare almeno 10 insegnanti, precipitando l’intera categoria delle lavoratrici precarie nella più totale incertezza rispetto al loro futuro.
Ciò genererà un problema di grandi proporzioni soprattutto per il prossimo anno educativo, quando le insegnanti a tempo determinato preferiranno accogliere incarichi presso la scuola statale, che, a parità di stipendio, offrono la possibilità di acquisire un punteggio e salire in graduatoria per una futura stabilizzazione.
Il settore è stato ulteriormente penalizzato dal dimezzamento del servizio di coordinamento, dovuto all’eliminazione di una delle due coordinatrici educative, contravvenendo a tutti gli standard qualitativi a cui si fa riferimento quando si parla di qualità dei Servizi alla Prima Infanzia. L’assenza dalle scuole di figure di coordinamento in modo continuativo e adeguato ha fatto sì che gli equilibri tra il personale pubblico e privato, gravato da sempre maggiori carichi di lavoro (per l’assenza di sostituzioni e sempre maggiori impegni cui far fronte) fossero messi a rischio costante. Anche la ditta che si occupa di fornire il personale ausiliario delle scuole, la Cooplat è stata colpita dalla medesima politica, che da una parte contrae i tempi di disponibilità delle lavoratrici e dall’altra richiede maggiori prestazioni, eliminando i tempi per lo scambio tra educatrici e personale ausiliario nonché i tempi per la formazione di quest’ultimo, dimenticando l’importanza che anche questo personale ha nella gestione quotidiana di un settore che ha la sua centralità nei bambini e nelle bambine della città.
A tutto ciò va ad aggiungersi la fortissima preoccupazione per il futuro dei Servizi alla Prima Infanzia del Comune di Livorno, alla vigilia della pensione della funzionaria che si occupa della governance dei servizi privati integrati, di cui non si conosce il successore, e del servizio nella sua interezza allo scadere della “quota cento” per tutto il personale ultrasessantenne ancora presente nelle scuole.
In questo quadro appare paradossale che, nell’ambito di incontri pubblici famiglie dei bambini e delle bambine del Comune, sia assessora che dirigente del settore parlino delle quote di investimento mirabolanti riservate al settore e vanificate dalle assenze delle insegnanti! Paradossale perché queste quote sono le stesse da anni, mentre il settore è messo in crisi da una serie di fattori: la mancata copertura del turn over, l’invecchiamento della categoria e la sua usura, in età avanzata. Non si dimentichi poi il fatto che sulla salute delle educatrici e insegnanti pesano anche il pessimo clima generato dalle relazioni con i livelli più alti, lo stress dovuto alle mancate sostituzioni e alle richieste sempre più pressanti e perentorie da parte della Direzione, nonché l’oggettivo complicarsi del quadro sociale di riferimento.
Anche nel settore dei Servizi alla Prima Infanzia, dunque, è solo la strenua volontà delle lavoratrici che garantisce, attualmente, il mantenimento quella qualità che ha reso i Nidi e le Scuole dell’Infanzia del Comune di Livorno un elemento di prestigio per la città.
Per Livorno Insieme è dalla parte delle insegnanti e di tutto il personale ausiliario della Cooplat”.