“Per un tavolo della Laicità (e non delle Religioni)”
Caro Signor Sindaco,
La disturbiamo perché colpiti dalla notizia odierna che sabato 22 settembre il Comune di Livorno prenderà parte tramite il Tavolo delle Religioni all’incontro nazionale delle Comunità Senegalesi al Palazzo Modigliani.
La presenza del Comune all’evento è del tutto opportuna, mentre riteniamo non corretto realizzarla tramite il Tavolo delle Religioni.
Tale organismo fu inventato nel 2006 dalla Giunta in un‘ottica ecumenica estranea in generale ad una logica civile e in particolare alla reale tradizione di Livorno.
Continuare ad attribuire rilievo a quell’organo, addirittura facendone il rappresentante municipale in un evento nient’affatto religioso, non corrisponde all’impegno della Sua Amministrazione di rendere i cittadini, nel rapporto con le istituzioni, liberi da qualsiasi intermediario.
Da tempo abbiamo segnalato all’ Amministrazione l’opportunità di far nascere un Tavolo della Laicità per costruire relazioni pubbliche fondate sulla partecipazione attiva del cittadino sovrano.
E dunque pienamente rientrante nei compiti istituzionali del Comune e nel rispetto delle convinzioni da Lei espresse in favore delle istituzioni laiche pluraliste.
Mentre il Tavolo delle Religioni fa intendere che i credi abbiano un ruolo pubblico civile nelle scelte.
E si mostra nei fatti, un arretramento anche rispetto alle ambiguità concordatarie, che comunque
individuano una struttura dei rapporti civili di tipo laico con al centro il cittadino senza bisogno di autorità intermediarie.
Dunque, il Tavolo della Laicità è un arco di volta per relazioni pubbliche fondate sulla libertà di credo e sulla partecipazione attiva dei cittadini diversi e sovrani.
Auspichiamo che negli ultimi mesi del Suo mandato, Lei voglia costituire il Tavolo della Laicità, che – anche solo aggiunto all’altro – sarebbe obiettivamente un passo rilevante verso l’autonomia del cittadino.
Con i migliori saluti
Riccardo Voliani (C. Einaudi), Luciano Iacoponi (C. Ge Modigliani)
Raffaello Morelli (Livorno delle Diversità). Lina Sturmann (UAAR Li)