Cronaca 7 Febbraio 2022

PerdutaMente, oggi la presentazione del film di Paolo Ruffini

Il film che tocca il tema dell'Alzheimer uscirà nelle sale cinematografiche il 14 febbraio

Livorno, 7 febbraio 2022

Oggi viene presentato in anteprima alla stampa il nuovo film del livornese Paolo Ruffini

Si intitola “PerdutaMente – Non si guarisce dall’Alzheimer. Non si guarisce dall’Amore”.

PerdutaMente arriverà nelle sale italiane con un’uscita evento per il giorno di San Valentino

Con PerdutaMente, Paolo Ruffini, attore, autore e regista popolare in cinema, tv e teatro, in coregia con Ivana Di Biase, torna a toccare un tema di particolare impatto sociale, con un modo profondo e insieme leggero, per coinvolgere un pubblico più ampio possibile.

Un modo già sperimentato con grande eco del precedente ‘Up&Down’, e che in PerdutaMente tocca i confini di un mondo complesso: quello dell’Alzheimer.

In questo nuovo lavoro Ruffini si mette in viaggio per l’Italia alla ricerca di incontri, esperienze, confronti con persone affette dall’Alzheimer, e con chi se ne prende cura: parenti, amici, affetti.

Quello che emerge, sorprendente e irrefrenabile, non è un racconto di malattia, ma è un racconto d’amore. Di un amore come cura, e non di chi è colpito dall’Alzheimer, ma di chi è vicino ai pazienti.

In una stagione in cui ogni giorno e a ogni ora parliamo di ‘contagio’, il documentario ci racconta contagiandoci storie di un’Italia nascosta, colpita da un male, e allo stesso tempo colpita da una reazione straordinaria all’altezza del cuore.

SINOSSI
Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, determinando decadimento fisico e cognitivo, perdita della memoria, della coscienza e della percezione del sé e della realtà.
Paolo Ruffini attraversa l’Italia per intervistare persone affette dalla malattia di Alzheimer e i loro familiari, definiti “seconde vittime” dell’Alzheimer, che si trovano ad affrontare un carico fisico ed emotivo enorme accompagnando i propri cari attraverso il doloroso cammino della malattia.
Dalla malattia di Alzheimer, ad oggi, non è possibile guarire, tuttavia è possibile curarla, nel senso di “prendersi cura” di chi si ama, e l’unica cura possibile è l’amore.
Il centro narrativo del documentario non è la malattia, ma le emozioni e i sentimenti che legano i pazienti ai propri cari.
Attraverso le interviste si raccontano diverse storie d’amore, e soprattutto diverse dimensioni dell’amore: quello tra compagni di vita, tra genitori e figli, nonni e nipoti, tra fratelli e sorelle.
In questo viaggio, tra storie e sentimenti, mentre la memoria della realtà viene progressivamente sgretolata dalla malattia, resta invece la memoria emotiva che rappresenta l’unico legame che i pazienti conservano con la vita che li circonda.
“Io non so chi sei, ma so di amarti”

IL MORBO DI ALZHEIMER
Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa irreversibile, per la quale non esiste cura.
È la forma più comune di demenza, che colpisce le cellule nervose di varie regioni celebrali (corteccia, gangli e ippocampo), e comporta una progressiva diminuzione delle capacità cognitive.
I sintomi precoci più comuni sono la perdita della memoria recente e le alterazioni comportamentali. L’avanzare della patologia provoca sintomi sempre più gravi, tra cui disorientamento, cambiamenti della personalità, confusione spazio-temporale, depressione, ansia, allucinazioni e deliri, difficoltà nel linguaggio e nei movimenti, nonché gravi perdite di memoria da breve a lungo termine.
Secondo il Rapporto OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e ADI (Alzheimer’s Disease International) la demenza, nelle sue molteplici forme, è stata definita “Una priorità mondiale di salute pubblica”.
Le stime più recenti a livello internazionale indicano che nel mondo vi sono circa 35,6 milioni di persone affette da questi disturbi, con 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno e un nuovo caso diagnosticato ogni 4 secondi. Il numero di persone con demenza, e principalmente Malattia di Alzheimer, dovrebbe triplicare nei prossimi 40 anni.
In Italia circa 1 milione di persone ne sono affette e circa 3 milioni sono direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari.

CREDITS
Una produzione: Vera Film, Well See
Una distribuzione: Luce Cinecittà
Durata: 76’
Regia: Paolo Ruffini e Ivana Di Biase
Musiche: Claudia Campolongo – Gianluca Sambataro
Montaggio: Karolina Maciejewska
Digital post production: Backlight Digital
Aiuto regia: Francesco Pacini
Direttore di produzione: Vittoria Marinelli
Produttore esecutivo: Alessandro Grieco
Prodotto da: Paolo Ruffini e Nicola Nocella – Antonino Moscatt e Angelisa Castronovo
In collaborazione con: Fondazione Polli Stoppani
Con il contributo di: Roberto Cavalli

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