Permanenza rigassificatore a Piombino, Fallani (AVS): vicenda gestita con ambiguità e contraddizioni
Piombino (Livorno) 27 agosto 2025 Permanenza rigassificatore a Piombino, Fallani (AVS): vicenda gestita con ambiguità e contraddizioni
La vicenda del rigassificatore a Piombino continua a essere gestita con ambiguità e contraddizioni. Al momento in cui la nave Golar Tundra fu posizionata in porto, si parlava di una permanenza limitata a tre anni; ora si apre a ipotesi di proroghe o addirittura di collocazione definitiva. Questa incertezza è inaccettabile: il Governo deve rispettare gli impegni presi e la Regione non può rendersi complice di qualcosa di diverso rispetto alle premesse.
Piombino non può diventare il deposito energetico nazionale a scapito della salute, dell’ambiente e dello sviluppo economico della città. Questo territorio ha già dato, subendo decenni di crisi industriali e promesse mancate. Continuare a imporre infrastrutture pesanti senza un reale percorso di riconversione e senza un piano di compensazioni concrete significa condannare la nostra comunità a un futuro di dipendenza e marginalità.
Il governo Meloni ha scelto la scorciatoia: invece di pianificare seriamente la transizione energetica e puntare sulle rinnovabili, si affida a soluzioni temporanee che poi temporanee non sono. Non si può parlare di “emergenza” quando già si ha l’intenzione di far rimanere l’impianto a tempo indeterminato. Noi di Avs chiediamo che si rispetti l’accordo originario: tre anni e poi il trasferimento. Non siamo contrari alla sicurezza energetica del Paese, ma rifiutiamo che questa si faccia sacrificando Piombino.
Ci sono porti e aree industriali più idonee, meno esposte e meno penalizzate in termini di impatto ambientale ed economico.
Invitiamo tutte le forze politiche, le istituzioni locali e i cittadini a unirsi in questa battaglia: non contro il futuro, ma per un futuro diverso, fatto di lavoro, sviluppo sostenibile e rispetto per la parola data.
Piombino non può essere usata come tappo per coprire le inefficienze di una strategia energetica miope. La nave va spostata, e il governo deve assumersi la responsabilità di dirlo chiaramente.
Diletta Fallani, AVS