Ambiente 13 Settembre 2017

Una petizione contro il rischio alluvioni in Italia

“Proposta Tecnico-Scientifica per la mitigazione del rischio alluvionale in Italia” diretta a Presidente del Consiglio dei Ministri

 

Su Change.org una petizione sul rischio alluvioni da inviare al Presidente del Consiglio dei Ministri, il testo della petizione:

“Ogni alluvione crea dei danni. Enormi.

Danni socialieconomici e ambientali, spesso aggravati dall’assenza di politiche per la tutela e la protezionedel territorio.

Danni a cui seguono polemiche, scandali e denunce, grazie anche ad un’elevata attenzione mediatica.

​Ma quando la piena si esaurisce i riflettori si spengono, con un “arrivederci” alla prossima emergenza.

​Un circolo vizioso che racconta la volontà di non fare prevenzione.

​Un circolo che, però, può diventare virtuoso se si gioca d’anticipo.

​Un’azione alla volta.

Questa petizione rappresenta la prima importante azione: basta una firma per sostenere la proposta dei promotori della mozione presentata il 4 novembre 2016, durante le celebrazioni per il 50° anniversario delle alluvioni del 1966.

Diventa parte attiva anche tu, #giocadanticipo.

Ecco il testo integrale della mozione:

“Il 4 novembre 2016 si è celebrato il cinquantesimo anniversario delle alluvioni che, nel 1966, hanno devastato Firenze, Venezia ed una larga parte del territorio italiano. Da allora ad oggi si è verificata in Italia una serie impressionante di eventi alluvionali che hanno provocato circa 950 vittime e danni incalcolabili. Questi eventi, così come i recenti e drammatici episodi sismici, indicano che la difesa dal rischio idrologico e geologico, e più in generale dai rischi naturali, deve confermarsi come una priorità irrinunciabile per il Paese.

Nei 50 anni che sono passati dalle alluvioni del 1966 la comunità scientifica ha chiaramente dimostrato che la difesa dalle alluvioni del territorio italiano è possibile, a patto che sia attivata un’efficace programmazione ed un’efficiente azione tecnica finalizzate alla prevenzione ed all’educazione dei cittadini, con un approccio che consideri i rischi naturali nella loro globalità.

La comunità scientifica e tecnica dell’ingegneria idraulica italiana ha organizzato, in contemporanea in venti città, un seminario diffuso intitolato “L’alluvione, le alluvioni. Memoria e azione” in cui si è discusso di prevenzione delle alluvioni e dei rischi naturali, per coniugare memoria e progettualità per il futuro (link).

L’iniziativa ha avuto grande successo, con oltre cento relatori e migliaia di partecipanti in tutta Italia. La discussione ha offerto spunti di grande interesse:

  • in particolare, si è richiamata la necessità di sviluppare una consapevolezza diffusa del rischio, che consenta alla popolazione di affrontare, con adeguata preparazione, gli eventi calamitosi. Si è rimarcata la necessità di affiancare in modo organico contromisure attive (opere ingegneristiche e strategie di gestione dell’emergenza) e aspetti comportamentali.
  • Si è sottolineato come le azioni di sistema e la cooperazione fra gli enti pubblici, gli ordini professionali, gli enti di ricerca e di formazione siano elementi ineludibili per affrontare le catastrofi naturali, coerentemente con le indicazioni che ci provengono dalla comunità internazionale (United Nations Office for Disaster Risk Reduction).

Dalle conclusioni tratte nei diversi seminari locali, sono emerse le seguenti considerazioni:

  • Da oltre 15 anni non sono più operativi, per mancanza di adeguati finanziamenti, gruppi di lavoro nazionali sul tema del rischio alluvionale – quali erano ad esempio il Progetto Finalizzato Conservazione del Suolo (1977-1982) e il Gruppo per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche, GNDCI (1985-2002) – capaci di garantire un continuo trasferimento della conoscenza dall’accademia al mondo delle professioni e la presenza attiva di una massa critica di Ricercatori e di Università operanti in modo sinergico su tematiche di difesa del suolo.
  • Il Programma Nazionale della Ricerca 2015-2020 trascura il tema del rischio alluvionale e del dissesto idrologico e geologico, che in realtà è una delle più rilevanti e drammatiche emergenze del Paese.
  • Le risorse dedicate al potenziamento, o anche solo al mantenimento in condizioni di perfetta funzionalità, della rete italiana di monitoraggio idro-meteorologico non sono adeguate.
  • Mancano strutture tecniche interdisciplinari a disposizione degli Enti Locali per la gestione della sicurezza e dello sviluppo del territorio.
  • L’azione intrapresa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri denominata Piano Casa Italia, in risposta alla recente emergenza sismica, rappresenta un modello esemplare di coinvolgimento della comunità scientifica e di superamento della frammentazione delle competenze per la mitigazione dei rischi naturali.

Pertanto gli organizzatori del seminario diffuso – CINID (Consorzio Interuniversitario per l’Idrologia), GII (Gruppo Italiano di Idraulica), e Comitato Firenze 2016- insieme alla rete delle professioni offrono piena collaborazione per affrontare l’emergenza nazionale e chiedono:

  1. Che il Paese torni a dotarsi di un programma di ricerca e sviluppo di rilevanza nazionale nell’ambito del rischio alluvionale, per mettere a sistema le conoscenze che si vanno sviluppando e riattivare il circolo virtuoso che in passato garantiva un continuo trasferimento delle conoscenze tra mondo accademico, enti pubblici, rete delle professioni e società civile.
  2. Che sia fattivamente compreso nel Piano Casa Italia il tema del rischio idrologico e geologico, per dare vita ad una strategia omnicomprensiva e concertata che tratti il tema dei rischi naturali sulla vita dei cittadini, sul patrimonio costruito e sui beni culturali nella sua globalità.

Approvato dai partecipanti al seminario diffuso nelle sedi di Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Cassino, Cosenza, Firenze, Genova, Latina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Potenza, Roma, Salerno, Torino e Trento.

Contatti:

Gruppo Italiano di Idraulica:

www.gii-idraulica.net/ ; segreteria@gii-idraulica.net

Consorzio Interuniversitario per l’Idrologia:

www.cinid.it ; info@cinid.it

Comitato Firenze 2016:

http://toscana.firenze2016.it ; toscana2016@gmail.com”

Questa petizione sarà consegnata a:
  • Presidente del Consiglio dei Ministri”