Petraroja (FI): “Richiamo UE contro il Governo per il CashBack, basta giocare con la vita dei nostri imprenditori”
“Le maggiori associazioni delle imprese del commercio chiedono al governo il rinvio della lotteria degli scontrini, la cui partenza è prevista per il primo gennaio 2021.
Il motivo? Le difficoltà dei negozianti per adempiere agli adeguamenti necessari, soprattutto sul piano tecnologico.
Confcommercio segnala che solo la metà dei negozi ha le dotazioni per far partire la lotteria degli scontrini e Confesercenti rincara la dose: solo un registratore di cassa su tre è attrezzato per partecipare.
Si tratta della metà degli 1,4 milioni di nuovi registratori di cassa telematici che dialogano con l’Agenzia delle Entrate, che non hanno ricevuto l‘aggiornamento software indispensabile per consentire ai clienti di ricevere i biglietti virtuali e partecipare alla lotteria.
Un intervento che per gli esercenti comporta ulteriori costi: fino a 300 euro tra installazione del software e scanner per la lettura del codice lotteria. Spesa che molti, dato il momento di crisi, non possono sostenere.
Intanto, martedì 8 dicembre è iniziato il cashback natalizio.
Qui il sistema è però più complesso.
Ci vogliono le credenziali Spid e l’app Io, già utilizzata per ottenere il bonus vacanze (totale insuccesso).
Poi bisogna registrare sull’applicazione le carte con cui si effettueranno gli acquisti entro il 31 dicembre.
E inserire anche il proprio Iban per eventuali rimborsi, che saranno del 10% su un minimo di 10 pagamenti non in contanti (sono esclusi gli acquisti online), per un massimo di 150 euro.
Le somme saranno rimborsate però a febbraio. Sarà una sperimentazione, perché il cashback vero e proprio, con cifre diverse, si ripeterà nei due semestri del 2021.
Lo strumento, di non immediata comprensione, rischia di essere utilizzato solo dagli utenti più smart. Naturalmente le infrastrutture per rendere più agevoli i pagamenti elettronici – a partire da banda larga e terminali per pagamenti contactless – sono ancora insufficienti.
Ma siamo in Italia e soprattutto con un “governo” senza trazione e competenza: sarebbe stato meglio prima investire in un’accelerazione del processo di modernizzazione del sistema del commercio, per rendere il cashback più efficace.
Al possibile danno derivante da una iniziativa contorta e farraginosa, si aggiunge la beffa con la lettera di richiamo che la UE ha inviato ieri che esprime una nota di biasimo in tale senso :
“Il governo italiano avrebbe dovuto consultare la Bce prima di lanciare il programma di cashback nel rispetto delle competenze della banca centrale, in particolare quelle relative ai mezzi di pagamento”. E’ quanto si legge nella lettera che Yves Mersch (Consiglio Direttivo Bce).
¨La Bce – si legge nella lettera – ritiene che l’introduzione di un programma cashback per strumenti di pagamento elettronici sia sproporzionata alla luce del potenziale effetto negativo che tale meccanismo potrebbe avere sul sistema di pagamento in contanti e in quanto compromette l’obiettivo di un approccio neutrale nei confronti dei vari mezzi di pagamento disponibili”.
Riccardo Petraroja
Responsabile Dipartimenti Bilancio, Finanze, Sistema Bancario e Politiche Economiche
provincia Livorno – Forza Italia