Piano industriale JSW Steel, Rossi e Ferrari chiedono un incontro urgente al ministro Patuanelli
Piombino 29 gennaio 2020 – La Regione Toscana e il Comune di Piombino chiedono un incontro urgente al ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, preoccupati per la richiesta di proroga di 4 mesi da parte di JSW Steel Italy per la presentazione della cosiddetta fase 2 del piano industriale, quella per la produzione di acciaio basata su tecnologie sostenibili.
Il presidente Enrico Rossi e il sindaco Francesco Ferrari chiedono al ministro “di poter valutare la situazione e, soprattutto, precisare le modalità ed i tempi con cui dare seguito agli impegni istituzionali assunti, ad oggi più che mai necessari per il futuro dell’unico produttore italiano di acciai lunghi”.
Il testo completo della lettera:
Egregio Ministro,
lo scorso venerdì 24 gennaio, JSW Steel Italy Piombino S.p.A. (proprietaria delle ex-acciaierie Lucchini di Piombino) ha inviato una lettera ai firmatari pubblici dell’Accordo di Programma per il “progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo (ai sensi dell’articolo 252 D.lgs. 152/2006)” nella misura in cui l’azienda era tenuta, 18 mesi dopo la firma del 24/07/2018, alla presentazione della cosiddetta fase 2 del piano industriale, ovvero gli investimenti per una produzione di acciaio basata su tecnologie sostenibili (es. forni elettrici a basso impatto ambientale).
Come riportato anche dagli organi di stampa, JSW Steel Italy ha invece inviato venerdì scorso una lettera con richiesta di proroga del termine di 4 mesi subordinata anche al rispetto degli impegni pubblici – di cui al suddetto accordo di programma – entro successivi ulteriori 4 mesi. Tali impegni, come potranno riferirle, sono stati oggetto di un recente incontro tra soggetti pubblici sull’area di crisi industriale complessa di Piombino avvenuto al suo Ministero lo scorso 16 gennaio.
Ovviamente lei stesso ha avuto modo di incontrare Mr. Sajjan Jindal che, anche in questa lettera per tramite dei rappresentanti italiani del gruppo, conferma di voler procedere alla seconda fase degli investimenti (dopo aver già iniziato ad investire sui laminatoi), pur scontando dei ritardi anche a causa di un mercato dell’acciaio complicato ed a fronte di commesse da parte di RFI inferiori allo storico aggiudicato su Piombino o alla situazione di cui beneficiano i concorrenti nelle gare dei rispettivi paesi di appartenenza.
Come potrà immaginare il territorio ed i sindacati sono molto preoccupati del rinvio e, pertanto, siamo a chiederle come Presidente della Regione Toscana e Sindaco di Piombino un incontro urgente al fine di poter valutare la situazione.
D’altronde anche Regione Toscana e Comune di Piombino dal 2014 sono impegnati sugli aspetti ambientali, infrastrutturali, occupazionali dell’area di crisi al fine di preservarne l’attrattività per il nuovo investitore (prova ne è, ad esempio, la firma di un accordo di programma di valenza urbanistica nel 2019 con Regione e Comune in risposta ad una richiesta aggiuntiva da parte di Mr. Jindal, ovvero la possibilità di realizzare un nuovo laminatoio per la tempra delle rotaie originariamente non previsto).
Certi della sua attenzione per il secondo polo siderurgico italiano, peraltro complementare e non sostitutivo dell’Ilva di Taranto, restiamo in attesa di una convocazione da parte sua.
Enrico Rossi e Francesco Ferrari