Livorno, 30 marzo 2024 – C’è una certa attesa per l’uscita ufficiale che il consigliere della Lega Carlo Ghiozzi farà martedì prossimo (ore 10) sul tema del Piano Operativo Comunale (POC).
La dura attività di ostruzionismo avviata da Ghiozzi ha infatti portato alla netta reazione del Pd e di Confindustria.
Interessante notare che il segretario Democratico Mirabelli ha candidamente ammesso che il POC “non si sarebbe approvato comunque in via definitiva entro la fine di questa consiliatura, lo si sapeva“.
Il duro confronto con l’opposizione è quindi legato solo al blocco dell’iter (che prevede il passaggio alla Conferenza Paesaggistica Regionale e ritorno per il voto definitivo in Consiglio Comunale).
Tra l’ostruzionismo (avvenuto) e la collaborazione (mancata) ci sarebbe stata solo l’approvazione delle controdeduzioni. La differenza sta quindi solo in sei mesi persi.
In questi sei mesi c’è solo un piccolo particolare: le elezioni che potrebbero restituire una visione dello sviluppo della città (e del porto) diversa da quella uscita dalle urne 5 anni fa.
Il consigliere della Lega Ghiozzi quindi probabilmente andrà a dire che si è limitato a fare la cosa giusta:
riportando il merito di decisioni cruciali per la città al dopo elezioni, senza blindature da parte della maggioranza uscente (che – beninteso – potrebbe essere tranquillamente anche la medesima).
Da segnalare anche l’assist di fatto che Confindustria ha fatto alla Giunta Salvetti.
L’Associazione di categoria, pur nella premessa di non avere “alcuna intenzione di entrare nel merito né nei contenuti del POC in corso di approvazione né dei motivi che potrebbero causare uno stallo delle procedure di attuazione”
ha espresso infatti “forte preoccupazione per le conseguenze che scaturirebbero dal trascorrere inutilmente del tempo, per una durata indefinita“.
C’è sicuramente da attendersi che il consigliere Ghiozzi sottolineerà come la Giunta Salvetti abbia ritardato nell’attuare il Piano Operativo Comunale (che a detta di Mirabelli impiega circa tre anni a definirsi), mettendosi da sola nella condizione di essere messa in scacco (portandolo a compimento solo a fine legistatura).
Il quadro futuro è sicuramente giornalisticamente interessante, anche perché la palla va in mano alla conferenza dei capogruppo prevista per il 4 aprile.
In quella sede il nodo sarà in mano al presidente del Consiglio Caruso che potrebbe essere costretto a farne un Lodo come fu anni fa per Nilde Iotti a fronte dell’ostruzionismo dei Radicali.