Pielle, la questione del vetro (già) incrinato
Una multa di 450 euro per il danneggiamento di un vetro notoriamente già incrinato e un ricorso non preso in considerazione ma trasformato in una “richiesta di revisione”. Sono questi i principali aspetti che la Pielle ha sottolineato in questi giorni come uno sgarbo nei confronti della società, sia da parte della Federazione Pallacanestro, sia da parte del Don Bosco.
La vicenda è già ben nota nell’ambiente del basket livornese, quindi cercheremo di aggiungere un paio di elementi meno conosciuti, derivanti dal colloquio con Manolo Burgalassi e da constatazioni fotografiche.
Partiamo però da una breve ricostruzione: a seguito di un brutto fallo sul giovane Filippo Creati, alcuni tifosi Pielle sono andati a protestare all’altezza della panchina avversaria (quella che di solito utilizza il Don Bosco e utilizzava la Libertas nel 2018), appoggiandosi ad essa. “La partita non è stata sospesa ed è poi proseguita regolarmente – ci spiega Burgalassi – Al termine il custode del Don Bosco è andato a riferire agli arbitri che un vetro era incrinato e questo presumibilmente è alla base della multa”.
Il vetro incriminato è questo:
Tutti i frequentatori del decrepito PalaMacchia conoscono quella crepa sul vetro, che è presente da anni e si ritrova in molte foto precedenti del Don Bosco e della Libertas. Nel nostro archivio ne abbiamo una piuttosto chiara:
L’immagine è stata scattata il 1 ottobre 2017, durante la prima di campionato 2017/2018 di serie B. E di crepe come si può vedere ce ne erano in buona quantità, come del resto in altri punti in un palaMacchia che non brilla per manutenzione e sulla cui illuminazione ci sarebbe molto da ridire.
Il giudice sportivo ha sanzionato la Pielle per tre motivi (qui trovate il documento): turbamento della gara e uso di fischietti (135 euro), offese collettive (90 euro) e “atti di vandalismo con danni di lieve entità alle installazioni, attrezzature, cose e persone [art. 27,15a RG], con obbligo di risarcimento dei danni procurati al vetro della panchina ospiti” (450 euro).
Il problema del terzo contestato punto è che il vetro era già incrinato e che gli arbitri non hanno sospeso la partita in quel momento; quindi – a detta della società – avrebbero preso per buono quanto avrebbe riferito loro dal custode del Don Bosco, il quale dovrebbe ben conoscere queste crepe. Da qui la reazione della Pielle che si stupisce delle mancate scuse del Don Bosco per aver in qualche modo ingenerato una multa su un danneggiamento che non vi sarebbe stato.
A peggiorare la situazione c’è l’aspetto procedurale: la Pielle ha presentato un ricorso ufficiale nei termini – almeno così sostiene – ma questo sarebbe stato derubricato a “richiesta di revisione“, tanto che la risposta (negativa) è arrivata via email e non sono state addebitate le spese per il ricorso respinto. Una spesa risparmiata per la Pielle, quindi? La si potrebbe intendere anche così, ma il fatto che non sia stato considerato un ricorso formale avrebbe ridotto le garanzie di un’analisi più approfondita delle foto fornite dalla società e non vi sarebbe una motivazione del respingimento abbastanza dettagliata.
Considerato che il danno da rimborsare non sarebbe al Don Bosco ma al Comune e che vi sono buone prove per aprire un certo contraddittorio in altre sedi, a far davvero male alla società sono quelle 450 euro di multa “per atti di vandalismo” che la Pielle e i suoi tifosi son sicuri di non aver commesso.