Pini e anfibi: il micidiale potenziamento della base di Camp Darby con il taglio di 1000 pini
#BuongiornoLivorno – Camp DArby ed il taglio di mille pini per potenziare la base Nato
Genesi
La pineta di Tombolo è situata tra Pisa e Livorno. In origine la zona era paludosa successivamente bonificata grazie ai Lorena.
Nel 1951 il governo di A. De Gasperi assegna in concessione una grande porzione di essa, circa 950 ettari, agli USA, con la sottoscrizione di un trattato bilaterale e ancora tutt’oggi segretato.
La durata prevista dal trattato di 99 anni scadrebbe nel 2050.
Nella pineta troviamo il pino marittimo per le aree più battute dal vento e dal mare, pino domestico (da pinoli) nell’interno più riparato.
La sua struttura è triplana con uno strato dominante di pino marittimo (Pinus pinaster Aiton) e pino domestico(Pinus pinea L.), un piano intermedio in cui prevale il leccio (Quercus ilex L.) ed un piano dominato dove le principali specie sono corbezzolo (Arbutus unedo L.) e fillirea (Phillyrea angustifolia L.) Le specie erbacee ed arbustive presenti sono prevalentemente: smilacee (Smilax aspera L.), specie abbondante in particolare nelle stazioni più aride; agazzino (Cotoneaster pirachanta Spach.) ed edera (Hedera helix L.), spesso accompagnata da rovo (Rubus spp.). Nel sottobosco sporadicamente sono presenti: ligustro (Ligustrum vulgare L.), evonimo (Evonymus europaeus L.), felce (Pteridium aquilinum L.), corniolo (Conus mas L.), cisto (Cistus salvifolius L.), corbezzolo (Arbutus unedo L.), viburno (Viburnum tinus L.), mirto (Myrtus communis L.), vite (Vitis vinifera L.) e pittosporo (Pittosporum tobira Aiton Willd). [cit. da http://www.comune.pisa.it/regurb/…/p-verde/comp-tirrenia.htm]
Fatto
Contrariamente a ciò che era stato annunciato nel 2016 l’insediamento antropico militare non verrà ridotto, ma potenziato con la costruzione di due terminal, di una nuova linea ferroviaria, un ponte girevole sopra il canale dei navicelli e l’ampliamento del molo di tombolo. Inoltre si prevede un incremento del traffico ferroviario fino a due treni al giorno.
Tutto questo comporterà l’abbattimento di circa 1000 pini e ci risulta che non sia prevista alcuna compensazione attraverso il rimboschimento di altre aree.
Questo apre a diverse domande: dove è finita la glasnost (гла́сность) altresì nota con il nome di trasparenza?
Quale sarà il devastante impatto ambientale sulla flora e fauna?
Come si inquadra la questione dei vincoli ambientali del parco alla luce che la base non gode dello stato giuridico di extraterritorialità e di fatto quindi non ci risulta che ci sia mai stata una rinuncia alla sovranità da parte della nostra repubblica italiana?
Cosa si cela dietro questo potenziamento?
Quali le ricadute sulla sicurezza e la salute dei cittadini?
Conclusione
Non sarebbe il caso che i nostri amministratori comunali e regionali intervenissero sulla questione e ci dessero conto e lumi di quale percorso è stato compiuto per portare allo smantellamento arboreo di una porzione di verde tra le più belle della nostra costa?
Non sarebbe forse il caso di opporci a questo scempio in nome di una democrazia partecipata mai attuata né in regione né nei nostri comuni.
Questo nonostante la nostra regione si sia dotata di una legge sulla partecipazione L.46/2013 che prevede il dibattito pubblico?
Forse non sarebbe il caso di mettere in movimento quella “autorità della partecipazione che la legge prevede e chiedere l’attivazione di un dibattito pubblico sulla questione per focalizzare le responsabilità di questo nuovo disastro ambientale?
Forse sarebbe il caso che la Regione Toscana si ricordasse cosa significa ancora oggi essere veramente di sinistra visto che quest’anno ricorre il 80° anniversario della morte di Gramsci Antonio (27 aprile 1937).