Piombino, Berti (M5S): “Jindal tiene in ostaggio lavoratori, città e porto. Ora basta”
Piombino (Livorno) 13 giugno 2020 – L’onorevole Francesco Berti (M5S) interviene su Jindal: “Ora basta”
“Da l l ’ azienda solo richieste ma le risposte non arrivano mai”
“Ieri, durante il tavolo di lavoro coordinato dal Mise, è emersa ancora una volta l’assoluta mancanza di concretezza da parte di Jindal.
Dal 24 luglio 2018, data della firma dell’Accordo di Programma, i lavoratori e territorio attendono la
presentazione di un piano industriale che non è mai arrivato.
Presentazione posticipata di 4 mesi a fine gennaio e qualche settimana fa rinviata addirittura di
un anno.
Grazie all’accordo raggiunto dal ministro Patuanelli con Mr. Jindal è prevista, per la prossima settimana, la presentazione di un piano-ponte in attesa di quello definitivo.
In questi anni l’azienda si è nascosta dietro numerosi alibi, disattendendo la maggior parte degli impegni presi:
scarsi, se non nulli, investimenti sui treni di laminazione,
mancati investimenti per l’impianto di tempra delle rotaie,
studi di fattibilità mai pervenuti e manutenzione degli impianti
demolizioni mai realizzati
Risultato? 1700 lavoratori ancora in cassa integrazione che da anni vivono in un limbo, privati della possibilità di progettare il proprio futuro, ed una città, Piombino, bloccata dai silenzi dell’azienda.
Ad essere rimasto ostaggio delle scelte di Jindal è anche il porto di Piombino.
Il diritto di opzione di due anni sulla concessione di alcune aree portuali ottenuto dal gruppo indiano nel 2018 scadrà a luglio e rinnovarlo sarebbe un errore.
Diverse aziende hanno mostrato negli la concreta volontà di investire in un’infrastruttura centrale per il nostro territorio.
Proprio questa settimana sono state individuate le imprese potenzialmente assegnatarie di tre importanti aree portuali a conferma dell’importante sviluppo del porto di Piombino dalle cui
banchine nel solo 2019 il transito di prodotti è aumentato del 14,8%. Il futuro economico di Piombino dipenderà sia dal porto che dalla produzione di acciaio.
Basti pensare che l’impianto Jsw è oggi l’unica fabbrica italiana che produce rotaie.
Questo è solo un esempio delle incredibili potenzialità economico-produttive di un territorio che non merita di essere ostaggio dei continui e assordanti silenzi di Jindal”.