Piombino, Sindacati su proroga Gruppo JSW
Piombino (Livorno), 27 gennaio 2020 Abbiamo appreso che il Gruppo JSW ha inviato a tutti i soggetti firmatari dell’Accordo di Programma la richiesta di proroga per la presentazione del Piano Industriale.
È stato richiesto ufficialmente una proroga di 4 mesi indicando che la presentazione del Piano Industriale è vincolata al fatto di avere risposte certe e definitive, non promesse di massima, sui temi ancora sul tavolo.
Ancora una volta i lavoratori di Piombino si vedono costretti a subire le conseguenze economiche e una prospettiva di totale incertezza a causa delle responsabilità di soggetti che non rispettano gli impegni sottoscritti.
Da una parte abbiamo l’Azienda che non ha ancora rispettato nessuno degli impegni sottoscritti : gli investimenti sulla laminazione, gli smantellamenti, la presentazione del progetto per la nuova acciaieria elettrica entro i 18 mesi previsti.
Solo un mese fa la proprietà annunciava di volere produrre fino ad 80.000 tonnellate al mese dall’inizio del 2020.
Produzioni che ritenevamo fin da subito poco credibili visto anche lo stato in cui versano i treni di laminazione.
Timori purtroppo oggi confermati dai fatti e da un procedere ancora a singhiozzo:
-la ripartenza del treno vergella continua ad essere posticipata (ad oggi laminerà forse per poco più di una settimana a metà Febbraio);
-il treno barre si fermerà la prossima settimana senza ancora avere una data di ripartenza prevista;
-nessuna profondità produttiva del treno rotaie.
Chiaro che così, senza un programma e senza una normale progettazione si va ben poco lontani.
È quantomai paradossale sentirsi dire che il problema della continuità è la mancanza di semiprodotto ed allo stesso tempo annunciare la richiesta di una proroga per la costruzione dei forni elettrici.
Dall’altra parte abbiamo un Governo Nazionale che pensa solo alle proprie beghe interne ed alle campagne elettorali Regionali. L’ennesimo Ministro dello Sviluppo Economico che snobba la Vertenza del secondo polo siderurgico italiano delegato alla scarsa attenzione del Vice Capo di Gabinetto.
Nessuna risposta alla richiesta di un incontro di verifica né delle Segreterie Provinciali né delle Segreterie Nazionali di Fim-Fiom-Uilm.
Nessuna risposta in merito ai tavoli dell’energia, delle bonifiche, degli smaltimenti delle scorie.
L’unica cosa che i lavoratori di Piombino hanno percepito dal Governo sulla propria pelle è una differenza di trattamento economico nei confronti di lavoratori di altre vertenze.
Infine una Politica Locale e Regionale troppo attenta a polemizzare tra loro in perenne campagna elettorale.
Da più parti si propone un nuovo Accordo di Programma senza capire a che pro.
Rischia di diventare una proposta irresponsabile destinata solo a far perdere ulteriore tempo, mentre sarebbe molto più utile applicare o al massimo implementare quello attuale. A Piombino serve questo, non l’eterna revisione.
I lavoratori non hanno più bisogno di nuove promesse elettorali o di nuove promesse dall’imprenditore che poi continuano a non realizzarsi e si tramutano solo in nuove delusioni e danni economici.
Abbiamo bisogno di sederci tutti intorno ad un tavolo permanente, capire come si può rilanciare la siderurgia in un’area di crisi complessa come la nostra dove tutti devono fare la propria parte per Piombino.
Quando i tavoli si riuniscono una volta ogni sei mesi non possono che produrre solo chiacchiere e promesse.
Entro la fine della prossima settimana si terranno le assemblee in fabbrica con tutti i lavoratori per organizzare un’iniziativa pubblica da svolgersi nella prima settimana di Febbraio.
L’iniziativa che come Fim-Fiom-Uilm abbiamo in mente di organizzare è quella in qualche modo di sostituirsi a ciò che non sta svolgendo il Governo e mettere ad un tavolo tutti i soggetti di fronte ai cittadini e lavoratori.
Per questo motivo coinvolgeremo Azienda, Regione, Sindaci del Comprensorio, Cgil-Cisl-Uil, Fim-Fiom-Uilm Nazionali e tutte le Istituzioni consci che questo Territorio merita quel rispetto che fino ad oggi è mancato e chiunque sceglierà di non essere presente, o di non contribuire a proporre soluzioni, dovrà assumersene le proprie responsabilità.
FIM-FIOM-UILM