Polveri da demolizione acciaieria JSW, le analisi di Arpat. L’Ente: “non effettuata adeguata adeguata pulizia preventiva interna dell’edifico”
I risultati delle analisi chimiche sui campioni prelevati durante l’ispezione all’interno dell’area demolizioni acciaieria JSW Steel Italy e dentro un’abitazione nell’area interessata hanno confermato che le polveri depositate sono compatibili con le attività svolte in passato nell’area dall’ex acciaieria. La relazione tecnica è stata trasmessa alle autorità competenti per le eventuali azioni conseguenti
Piombino (Livorno) 19 agosto 2023
A seguito dell’evento di mercoledì 26 luglio in cui si è verificata un’emissione incontrollata di polveri diffuse provenienti dall’abbattimento di una porzione del capannone acciaieria, tecnici dell’Agenzia, il 27 luglio; hanno prelevato un campione di polveri depositate all’interno di un’abitazione che era stata investita dalla nube.
I campioni sono stati sottoposti, presso i laboratori dell’Agenzia, ad analisi chimica per la ricerca e determinazione dei metalli, oltre che ad un’analisi conoscitiva per ottenere informazioni sulla granulometria della polvere dispersa.
Gli esiti sono stati confrontati con i risultati dei campioni prelevati in occasione dell’ispezione di routine da parte del Dipartimento di Piombino. (prelevati in data 3 luglio 2023).
Dalla comparazione dei risultati quantitativi ottenuti su questi campioni rispetto al campione prelevato presso l’appartamento, è emerso che:
il campione di polvere dell’abitazione, sebbene presenti caratteristiche simili a quelli prelevati a terra, mostra una composizione leggermente diversa ma comunque riconducibile all’attività specifica svolta nel passato in questa area dall’ex acciaieria.
I componenti principali rinvenuti nei campioni sono, per lo più, costituiti da ossidi di ferro e sali di calcio, ma per il campione prelevato nell’abitazione la percentuale di calcio è nettamente inferiore; il terzo elemento più rilevante, rilevato nel campione dell’abitazione, è rappresentato dal manganese (15%) e poi altri elementi in quantità minore.
In particolare, gli ossidi di ferro rinvenuti nella polvere sono essenzialmente contenuti in microsferule e ciò è da attribuire a lavorazioni a caldo di materiali ferrosi (ad es. fusione), compatibili con le attività di produzione dell’acciaio svolte in passato nell’edificio dei convertitori; altre sostanze rinvenute (manganese e magnesio) possono essere ricondotte ai processi di affinamento svolti nello stesso impianto.
La granulometria delle particelle di polvere osservate nel campione con la metodica strumentale microscopia elettronica risulta, indicativamente, inferiore a 100 µm quasi nella totalità dei casi e inferiore a 2.5 µm nella maggior parte dei casi.
Classe | Dimensione particelle (X) |
---|---|
1 | ≤ 2,5 µm |
2 | 2,5 µm< X ≤ 4 µm |
3 | 4 µm < X ≤10 µm |
4 | 10 µm < X ≤ 100 µm |
5 | > 100 µm |
Il risultato complessivo delle analisi conferma, in ogni caso, che l’azienda, oltre alla mancata presentazione di un piano specifico di demolizione, non abbia effettuato né previsto una adeguata pulizia preventiva interna dell’edifico.
In esito a quanto emerso, l’Agenzia rinnova la richiesta alla ditta incaricata dal gruppo JSW di:
1- presentare un piano operativo in cui siano descritte le modalità e gli apparati di mitigazione e le azioni programmate per l’interruzione delle operazioni in caso di situazioni esterne avverse e/o le azioni di mitigazione straordinarie attivabili nei casi di impossibilità delle interruzioni di demolizione;
2- tenuto conto della cospicua presenza di polveri sui piani dell’edifico, al fine di evitare ulteriormente episodi critici; valutare ogni possibile soluzione per procedere alla pulizia preventiva idonea a rimuovere anche le polveri in forma compatta ancora presenti;
3- prima di procedere a qualsiasi futura demolizione, comunicare preventivamente all’Agenzia la programmazione delle operazioni programmate e delle azioni di mitigazione;
4- rimuovere completamente le polveri, presenti sul terreno dell’area di demolizione dell’acciaieria, derivanti dalle attività di demolizione stessa, al fine di; limitare il più possibile la formazione di polveri diffuse e la loro dispersione in atmosfera anche solo con il passaggio dei mezzi pesanti;
5 – attivare, come già richiesto dall’Agenzia; un monitoraggio in continuo della qualità e concentrazioni delle polveri generate dalle attività di demolizione nell’aria ambiente presentando, allo scopo, uno specifico piano alle Autorità competenti.