Porto, BL: “Speravamo in una critica costruttiva, ma evidentemente abbiamo colto nel segno”
Porto, continua la polemica tra il botta e risposta tra Buongiorno Livorno e l’assessore al porto Bonciani. Il direttivo di BL sperava in una critica costruttiva che portasse ad aprire un dibattito, ma dopo la risposta dell’assessore, il direttivo commenta “evidentemente abbiamo comunque colto nel segno”.
“Abbiamo avuto modo di leggere la replica dell’Assessore Bonciani alla nostra critica rispetto alle modalità con cui ha trattato i temi legati alla sua delega al porto e all’integrazione porto città nella Commissione Bilancio del 7 dicembre.
Speravamo che la nostra critica portasse ad aprire un dibattito sui temi e non ad una reazione scomposta e anche poco veritiera sulle posizioni che il nostro partito ha da sempre espresso dentro e fuori il Consiglio Comunale.
Nella nostra critica eravamo stati anche piuttosto magnanimi, visto che avremmo potuto sottolineare da subito come l’Assessore, nell’esporre quanto previsto in merito alle sue deleghe nel bilancio di previsione e nel DUP per il prossimo triennio, il porto se lo era proprio dimenticato, ma evidentemente abbiamo comunque colto nel segno.
Entrando nel merito di quanto sostenuto dalla Bonciani riscontriamo con stupore come l’Assessore in primis non vada nel merito delle questioni da noi evidenziate. Si mette ad elencare un po’ di tutto pur di auto attribuirsi un dieci in pagella, facendo peraltro un mix di argomenti che denotano quanto sia scarsa la sua consapevolezza rispetto al proprio ruolo all’interno dell’Amministrazione.
Abbiamo più volte, inutilmente, criticato il suo approccio alla delega e lo abbiamo fatto sempre nell’interesse della città e partendo dagli obiettivi che la Bonciani ha fissato nel Documento Unico di Programmazione.
Qui infatti il ruolo principalmente individuato per l’assessorato al porto è quello di “stimolare” gli altri livelli istituzionali rispetto ad una serie di progetti fondamentali:
la realizzazione della Darsena Europa, della Stazione Marittima e delle opere infrastrutturali, viarie e ferroviarie.
L’indicatore con cui l’assessore misura il raggiungimento del proprio obiettivo, cioè il modo in cui si verifica se l’obiettivo è stato raggiunto o meno, è soltanto:
il numero di incontri effettuati e non quanto sostanzialmente ottenuto e realizzato.
Sulla Darsena Europa lo stato di realizzazione sta progredendo, anche se lo stimolo ci sembra sia arrivato soprattutto dal commissariamento dell’opera da parte del Governo.
L’AdSP, nella persona del Commissario e Presidente Guerrieri, ha scelto di procedere con la gara e l’affidamento dei lavori per circa 450 milioni di euro di appalto complessivo, senza aver ancora la certezza di trovare sul mercato un privato che investa i 300 milioni mancanti al fine di completare l’opera con un super terminal container, senza il quale i soldi pubblici di cui sopra saranno gettati al vento.
Ricordiamo infatti che la gara per l’individuazione dell’investitore è già andata deserta.
L’Assessore si è posta il problema?
Ha chiesto nelle sedi istituzionali garanzie in merito e il riscontro sulla attualità del progetto, visto anche gli stravolgimenti apportati dalla pandemia nel settore logistico, e sulla sostenibilità ambientale della nuova mastodontica opera?
Si tratta infatti di un dragaggio di 15 milioni di metri cubi di fondale e la creazione di imponenti nuove dighe che andranno sicuramente ad impattare la nostra costa. Non ci risulta.
Sulla Stazione Marittima l’Assessore ha dato poche informazioni in Commissione Bilancio, e solo per rispondere alle domande della Presidente di Commissione, altrimenti avrebbe sorvolato completamente.
Non capiamo perché rinviare a commissione settima un momento di informativa a favore del Consiglio.
L’investimento privato da 90 milioni di euro è ancora in alto mare, ed anche qui si rischia l’opera incompiuta.
L’Assessore niente fa per rendere il tema meno nebuloso, nonostante sia un tema centrale nel rapporto porto-città.
L’altro obiettivo cui l’Assessore lavora a supporto degli altri Enti coinvolti è quello dello sviluppo delle reti viarie e ferroviarie:
anche qui le notizie non sono rincuoranti.
Il PNRR ha completamente escluso il finanziamento delle opere attinenti la nostra zona, fondamentali anche per la messa a sistema della Darsena Europa.
Di certo non vogliamo attribuire alla Bonciani alcuna responsabilità esclusiva in merito, vista la propria competenza ed il raggio di azione.
Ci sembra però che sia completamente assente una consapevolezza politica e che si svolga il proprio ruolo da Amministratore piuttosto come succursale dell’Autorità di Sistema Portuale, con cui la città dovrebbe invece avere un dialogo basato anche sulla dialettica e la critica politica. Se un’idea politica sussistesse.
La Bonciani non smentisce infatti quanto da noi affermato:
la definizione dei piani particolareggiati di responsabilità comunale ancora non esiste.
Dovrebbe spiegare meglio, non a noi, ma alla città, motivazioni e temi previsti.
Nella sua replica, infine, l’Assessore porta il voto contrario da parte del nostro gruppo Consiliare rispetto all’atto di indirizzo n. 71 del 19/5/2020, presentato dalla maggioranza, e lo fa passare come prova del disinteresse che ci sarebbe da parte nostra nei confronti dei lavoratori portuali e del porto in generale.
Ci viene il dubbio che l’Assessora usi strumentalmente la questione, visto che non può non ricordare le nostre motivazioni a sostegno del voto contrario, voto che anche oggi rivendichiamo.
Se non le ricorda, invece, le consigliamo di andare a riascoltare la seduta e di rettificare quanto ha erroneamente scritto.
Riassumiamo a favore di chi legge la nostra posizione, ribadita anche in altre occasioni:
non voteremo mai atti politici portati in Consiglio dal PD, partito di maggioranza e di governo in città, in Regione e al Governo del Paese, che si limitino a una ipocrita solidarietà con i lavoratori, che si limitino ad invocare l’aiuto dei livelli istituzionali superiori (dove è sempre il solito PD a scegliere, governare e legiferare) o che cerchino di lavarsi la coscienza rispetto a una totale incapacità di intervenire sulle questioni fondamentali per Livorno o di non averlo fatto quando era il momento”.