Porto di Livorno, la RSU di ALP apre lo stato di agitazione sindacale
Livorno 18 febbraio 2025 Porto di Livorno, la RSU di ALP apre lo stato di agitazione sindacale
Apertura stato d Agitazione Sindacale dei lavoratori di Alp.
L’RSU di Alp, dopo aver incontrato i vertici aziendali e dopo un incontro avuto con il Segretario Generale e con i Dirigenti dell’Ufficio del Lavoro Portuale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale esprime una seria e profonda preoccupazione per il futuro dei Lavoratori e per le loro famiglie.
Siamo venuti a conoscenza che la società verte in un momento di grave difficoltà economica a causa dei mancati pagamenti di centinaia di migliaia di Euro per chiamate già effettuate nei mesi precedenti da parte di un cliente e socio di Alp.
“Come ci ripetiamo ormai da mesi, e come avevamo sottolineato nell’ assemblea pubblica convocata dalla nostra Segreteria Sindacale il 5 novembre del 2024, era solo questione di tempo affinché le gravi e antiche criticità dell’ organizzazione del lavoro portuale nello scalo livornese riproponessero le solite vecchie dinamiche di cui ciclicamente ormai vive da sempre il nostro porto.
Criticità che periodicamente ricadono sugli articoli 16, gli appaltatori di lavoro ,e a caduta anche per l’articolo 17, che come in questo caso e come già vissuto e sopportato da noi Lavoratori nel 2013
Vista quindi la messa a rischio della tenuta societaria, con la conseguente ricaduta sui 70 Lavoratori di Alp e sulle loro famiglie, visto anche nel complesso che l’autorizzazione di Alp scadrà a giugno e che siamo prossimi alla pubblicazione di un bando di gara per il nuovo soggetto ai sensi dell’articolo 17, il tutto in un momento delicato in quanto c’è anche la scadenza del mandato del Presidente dell’Autorita di Sistema , e che siamo già in ritardo con l’erogazione degli stipendi del mese precedente …..abbiamo quindi valutato e deciso in Assemblea di aprire lo stato di Agitazione Sindacale.
Ricordiamo alla città e a tutta la comunità portuale che siamo gli stessi lavoratori del 2013, quindi siamo ben memori delle “soluzioni” che ci venivano promesse ai tempi e che sono state messe in campo ma che purtroppo furono soltanto placebo; tanto che oggi dopo 12 anni, dopo che nessuno ha messo in piedi riforme strutturarli sull’organizzazione del lavoro in porto , hanno portato di nuovo uno degli articoli 16 e l’articolo 17 del porto di Livorno in queste pessime condizioni economiche.
La nostra preoccupazione è anche per i dipendenti del socio debitore in quanto non sappiamo se siano a conoscenza delle condizioni della propria azienda.
Vediamo continuamente articoli su Armatori, giochi potere , investimenti milionari (pubblici) e concessioni decennali, ma il lavoro continua ad essere precario povero e con una forte carenza di sicurezza, proprio ieri il sottosegretario all’infrastrutture trasporti Rixi in visita a Livorno, ha dichiarato che gli investimenti servono a creare occupazione , ci chiediamo se è questa la sua visione di lavoro? E se la tanto decantata ,ma ad oggi misteriosa, riforma dei porti ,affronta solo le questioni apicali o anche la carne viva dei lavoratori…?
Le istituzioni e la politica locale è interessata alle condizioni di lavoro dei loro lavoratori e le ricadute reali sul territorio o interessano solo i grandi titoli di giornale?
Noi crediamo di no….
Ci preme quindi sottolineare che vista la prossimità della pubblicazione del bando per l’ aggiudicazione del soggetto ai sensi dell l’articolo 17 , questa nuovo assetto che si vuol dare al porto sia l’unica soluzione percorribile per sistemare una volta per tutte l’organizzazione del Lavoro .
È sicuramente l’occasione per risanare quel divario di lavoratori che è stato messo in evidenza anche nel documento “Organico Porto” pubblicato mesi fa dall’Autorità di Sistema locale; nel quale si evidenziava lo squilibrio nel numero di lavoratori tra articoli 16 e il 17 nel porto di Livorno rispetto agli altri porti d’Italia.”
E’ quanto dichiarato dai rappresentanti RSU ALP Massimo Mazza, Giuliano Giuliani e Giacomo Pupi