Porto e recovery fund, “Livorno dimenticata dal Governo”
La Triplice sindacale: "La politica intervenga. C'è in ballo il futuro dell'economia cittadina"
Livorno-Piombino, 21 maggio 2021 – “Il porto di Livorno è stato completamente dimenticato dal governo. All’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) non sono infatti previste risorse per rilanciare il nostro scalo.
Tutto ciò è inaccettabile e non fa altro che ampliare il divario competitivo tra la Toscana costiera e quella centrale.
Della Darsena Europa – progetto cardine per il rilancio del nostro scalo – all’interno del Pnrr non c’è nessuna traccia.
Nessun investimento previsto neanche per sviluppare le infrastrutture viarie connesse al rilancio portuale.
Un vero e proprio schiaffo alla città di Livorno e a tutti i lavoratori e alle lavoratrici che operano all’interno di esso.
Fa riflettere inoltre che all’interno del decreto legge 59 dello scorso 6 maggio (“Misure urgenti relative al Fondo complementare al Pnrr e altre misure urgenti per gli investimenti”) si prevedano invece 700 milioni di euro per il cold ironing, quando è di tutta evidenza che tale strumento non funziona.
Forse la politica ha la memoria corta? Basterebbe ricordare che l’impianto pilota da 5 milioni di euro costruito a Livorno per una banchina in realtà non ha mai erogato elettricità alle navi poiché queste al momento non dispongono della “presa” necessaria a cui attaccare la “spina”.
Serve un sensibile cambio di marcia.
Il porto di Livorno non può continuare ad essere dimenticato, ha bisogno di investimenti e di risorse importanti per il suo sviluppo.
Al governo e alla politica locale chiediamo più coraggio: in ballo c’è il futuro dell’economia livornese di centinaia di posti di lavoro. Il governo deve garantire anche al nostro scalo un futuro”.
Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil)
Gianluca Vianello (Uiltrasporti)
Dino Keszei (Fit-Cisl)