Porto, più dati dalle imprese sul lavoro in porto: l’AdSP aggiorna l’ordinanza sugli avviamenti
Migliorare gli strumenti di valutazione e indirizzo rispetto alla composizione dell’organico dei lavoratori del porto e al contempo rendere maggiormente tempestiva e omogenea l’attività di monitoraggio sullo svolgimento in sicurezza delle attività portuali: sono questi gli obiettivi che l’Autorità di Sistema Portuale intende perseguire con la nuova Ordinanza sulla disciplina degli avviamenti al lavoro del personale impiegato presso le imprese di cui agli art.16 e 17 della legge 84/94.
Tramite il novellato dispositivo regolamentare, illustrato oggi al Comitato di Gestione durante l’ultima seduta del 2021, la Port Authority continuerà ad acquisire tutti i dati e le informazioni inerenti alle attività lavorative svolte in porto, ma con uno spettro analitico più ampio nonché attraverso modalità e tempistiche maggiormente in linea con il progressivo sviluppo anche dei sistemi informatici di riferimento.
Il percorso tracciato con questo provvedimento consentirà – in chiave prospettica – di costituire una banca dati sempre più completa e aggiornata, da utilizzare soprattutto per definire insieme al cluster portuale le migliori strategie possibili per il progressivo allineamento dell’organico del porto e delle organizzazioni aziendali al cd. “lavoro del futuro”.
Nel dettaglio, con l’entrata in vigore dell’ordinanza tutte le imprese autorizzate ai sensi degli artt. 16 e 17 faranno pervenire all’Ente gli avviamenti del proprio personale addetto allo svolgimento delle operazioni e dei servizi portuali prima dell’inizio di ciascun turno, oltre che in forma riepilogativa con cadenza mensile.
Durante la seduta è stata data assicurazione che i dati comunicati dalle imprese saranno raccolti e utilizzati nel rigoroso rispetto delle vigenti disposizioni in materia di privacy e di riservatezza aziendale.
Elemento di novità è anche il regime sanzionatorio introdotto, che negli intendimenti dell’Autorità risulta un imprescindibile elemento caratterizzante l’importanza del costante e coerente scambio di informazioni con le imprese portuali.
Per il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, si tratta di un passo necessario per garantire nel tempo una prolungata qualità del lavoro in rapporto alle esigenze delle imprese, secondo una programmazione che tenga effettivamente conto delle evoluzioni registrate nell’ambito dei traffici portuali.
“La ridefinizione degli strumenti di controllo in porto era stata una delle questioni sollevate dalle Organizzazioni sindacali nel corso dell’ultima riunione tenutasi il 25 novembre scorso a Palazzo Rosciano” ha detto.
“Siamo contenti di aver fornito in tempi ragionevolmente brevi una risposta chiara su un tema molto sentito. Soltanto attraverso una equilibrata e precisa attività di controllo saremo in grado di comprendere se vi siano delle storture nelle modalità organizzative del lavoro nei porti di riferimento” ha concluso.
“Non vogliamo fare i poliziotti ma in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo è necessario che la stabilità occupazionale venga garantita anche attraverso un incremento dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità dell’azione amministrativa. Solo in questo modo potremo cercare di assicurare una duratura pace sociale in porto e una leale concorrenza tra le imprese” ha concluso il segretario generale, Matteo Paroli.
L’Ordinanza in questione va a sostituire la n.9 del 2014, emanata dall’allora Autorità Portuale di Livorno: alle imprese comunque sarà dato il tempo utile ad adeguarsi gradualmente alle nuove disposizioni.