Ambiente 20 Dicembre 2023

Porto Pulito: “Biossido di azoto più alto nelle case vicine al porto”

Trasporto marittimo: entrate in vigore le nuove regole per ridurre i livelli di zolfo nel carburanteLivorno 20 dicembre 2023 –  Porto Pulito: “Biossido di azoto più alto nelle case vicine al porto”

Il resoconto e l’allarme inquinamento dell’Associazione Livorno Porto Pulito

“Lunedì scorso sono stati resi noti i risultati della campagna nazionale di “Facciamo respirare il
Mediterraneo” sul biossido di azoto, a cui abbiamo partecipato come Associazione Livorno
Porto Pulito.
Le analisi di laboratorio sui recettori esposti nelle nostre strade nel mese di luglio dicono
chiaramente che anche a Livorno, come in altre città portuali, i livelli di NO2 (il biossido di
azoto) in prossimità dei fumi navali sono ancor più preoccupanti.
Le fialette con i reagenti chimici erano state posizionate nelle case di alcuni membri
dell’Associazione e anche nella pubblica via, in prossimità delle banchine. Quelle collocate
vicino alla centralina Arpat di Viale Carducci attestano valori molti simili ai dati ufficiali
reperibili on line, a riprova della validità della sperimentazione.
Ciò che emerge è che in vari siti (Piazza del Municipio, Scali delle Barchette, sulle banchine) i
residenti e i lavoratori respirano questo veleno mortale ancora di più che sul Viale Carducci, la
strada più inquinata di Livorno e la seconda della Toscana. Parliamo di un 18% di maggiore
inquinamento di origine navale (cioè 33 microgrammi per metro cubo contro 28).
È la conferma dello studio internazionale pubblicato pochi mesi fa anche dalla prestigiosa
rivista scientifica The Lancet, secondo cui a Livorno le navi producono il 45% del biossido di
azoto totale, quasi il doppio del traffico cittadino (vedi

Livorno


Questo significa che se fossero vigenti i nuovi limiti previsti dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità, a Livorno si salverebbero ogni anno 25 persone, che secondo questa stima vengono
uccise dal gas tossico emesso dai carburanti usati in porto. A queste si devono aggiungere le
24 persone che muoiono per il particolato PM 2,5 riferibile alle navi. Un totale annuale stimato
in 49 persone rispetto alle 2.000 che mediamente muoiono nella nostra città, cioè fra le 2 e le
3 ogni 100 decessi, una cifra spaventosa per un’unica sorgente tossica, quella navale.
Senza contare i malati cronici per le patologie correlate a biossido di azoto e a particolato
(ictus, malattie circolatorie, malattie respiratorie) e ovviamente i malati oncologici. E come
sappiamo, sono soprattutto i bambini e le persone fragili a subire le maggiori conseguenze,
immediate e nel tempo.
La sintesi, drammatica, è che a Livorno, come a Napoli, Villa San Giovanni, La Spezia, Ancona
ed altre città di mare le Autorità preposte non stanno facendo abbastanza per proteggere la
salute dei cittadini e dei lavoratori portuali.
Servono misure concrete e immediate. Livorno vive del suo porto, ma le navi devono portare
occupazione, non veleni”.

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