Posto disabili, lavoro e rispetto: “5 minuti in mezzo di strada con le auto in coda ad attendere”
Livorno, 22 febbraio 2020 – Pubblichiamo qui di seguito una lettera inviataci da un nostro lettore relativa a un parcheggio disabili utilizzato come sosta per mezzi della raccolta differenziata.
“Ho deciso di scrivere al vostro giornale per segnalare questa situazione che purtroppo capita più o meno quotidianamente. Oggi però, dopo il comportamento tranquillo e indifferente dell’operatore che ti guarda e continua imperterrito il suo lavoro, senza neppure dire una parola (neppure uno scusi), ho deciso fare una foto e scrivervi queste due righe.
Prima di andare avanti soffermiamoci un attimo su com’è posizionato il posto per disabili: abbiamo un ampio parcheggio, poi un passo carrabile della scuola; dopo il passo carrabile c’è il posto per disabili ed ancora parcheggi.
Dov’era anche stamani il camion della raccolta differenziata? Naturalmente, ancora una volta sul parcheggio disabili! Questo nonostante che prima del posto riservato e dopo ci fosse tanto spazio libero per parcheggiare il mezzo da lavoro.
Quel posto per disabili è strategico per i mezzi: infatti se non c’è parcheggio si posizionano là che è sempre libero, ma anche se c’è altro posto è la stessa storia… “mah!! forse, la fatica dell’operatore forse non è troppo pagata”.
L’operatore parcheggia il mezzo, entra nel giardino della scuola, prende i mastelli, esce dal passo carrabile, va in strada e li posiziona sul retro del mezzo per svuotarli. Cambiare parcheggio significa fare 5 metri di strada in più con il mastello e forse questo percorso ad un “aitante e baldo giovane livornese” costa troppa fatica e perdita di tempo. Meglio occupare il posto invalidi.
Ricordo agli autisti di questi mezzi che nel codice della strada non c’è nessuna deroga che li autorizzi a sostare in quelle aree.
Questa mattina quando sono arrivato ed ho trovato il posto occupato dal mezzo, ho dovuto fermarmi lungo la strada con la freccia per parcheggiare creando una lunga fila di auto dietro a me che appena potevano invadevano la corsia di marcia in senso opposto per superarmi e procedere per la loro strada.
In tutto questo frangente l’operatore che esce con un mastello ti vede, ti guarda, non dice niente, posiziona il mastello per essere svuotato, lo riporta al suo posto; poi sempre con tranquillità preleva un secondo mastello e con tutta calma ripete le operazioni precedenti. Poi una volta finito il suo lavoro e riposizionato l’ultimo mastello, non è che magari corre al mezzo e dice scusi, grazie per la pazienza…. no con tutta calma ritorna camminando, ti guarda, monta sul mezzo e se ne va. E tutto come se avesse il diritto di sostare là ed io no”.