Potere al popolo: “Le strisce blu sono una privatizzazione dello spazio pubblico?”
“Da giorni sta facendo scaldare gli animi dei nostri concittadini la questione delle “strisce blu”, i parcheggi a pagamento e la lettera per i residenti. Vogliamo chiarire alcune questioni sul tema.
Desideriamo subito porre l’attenzione su un aspetto che secondo noi è centrale per capire la questione: la privatizzazione di uno spazio pubblico.
Noi sosteniamo fortemente la visione per cui uno spazio pubblico, sia esso un edificio o uno spazio aperto, sia usufruibile e alla portata di tutti.
Ma sappiamo anche che, in seguito alle ultime modifiche costituzionali, gli enti locali – come i Comuni – non hanno più accesso a molte delle risorse che prima gli venivano concesse dallo Stato. Ecco spiegato il motivo per cui spesso vediamo Comuni, amministrati dai colori più disparati, barcamenarsi alla ricerca di nuove modalità di finanziamento.
Detto ciò, quindi, la storia è chiara: le strisce blu servono a fare cassa (non in modo progressivo in base al reddito) e rispettare il patto di stabilità.
Tornando a quanto stavamo dicendo sopra, noi non siamo contrari al fatto che uno spazio pubblico possa generare degli utili, a patto però che questa scelta sia un reale vantaggio per la comunità nel suo insieme e che quanto “raccolto” serva realmente ad ampliare i servizi al cittadino. È questo il caso?
Vogliamo che questa sia la priorità nel governo della città.
Anche perché la questione dell’installazione di queste nuove “strisce blu” non sembra generare tutti questi grandi benefici per il cittadino.
Elencando solo sommariamente alcune questioni, possiamo dire che:
-in un quartiere come quello di Borgo, l’installazione delle strisce blu comporta la perdita di almeno un centinaio di posti macchina. Per rispettare le normative sulla larghezza della carreggiata, in molte strade dove prima si poteva posteggiare su entrambi i lati della strada, adesso per adeguare le strisce blu, dal lato opposto si è lasciato posto ai motorini con posteggi paralleli al senso di marcia. Questo significa aver dimezzato i posti auto, e diminuito ancor di più i posti per i mezzi a due ruote che adesso possono posteggiare solo negli stalli assegnati che sono molto minori dato che si posteggia “per lungo” e non in modo perpendicolare al senso di marcia;
– le strisce blu non lasciano adeguati spazi per il parcheggio dei motorini, che sappiamo essere, oltretutto, di gran lunga il mezzo preferito dai livornesi, senza contare che il motorino è un mezzo che consuma e inquina di meno, oltre a generare minor traffico e occupare meno posto quando è parcheggiato (in pratica c’è un rapporto positivo tra consumo di carburante/passeggeri trasportati/suolo occupato rispetto alle auto spesso usate da 2 persone ma che occupano il posto di 5 motorini);
– la vera soluzione per migliorare traffico e inquinamento ha un solo nome: trasporto pubblico! Non c’è stato però alcun bilanciamento con la possibilità di utilizzo dei mezzi pubblici per scongiurare l’utilizzo delle auto e favorire la mobilità. Il primo problema riguardante le corse degli autobus, non è il tempo di percorrenza, ma la regolarità nel rispettare la tabella di marcia! Chiariamoci: se io so che per andare ad esempio a lavoro, l’autobus mi ci porta in tot minuti, mi regolo di conseguenza, ma so di arrivare in orario. Se invece ogni giorno l’autobus può trovare traffico o intoppi io rischio di arrivare tardi e quindi preferisco il mezzo privato. Per scongiurare questa cosa e incentivare l’uso del mezzo pubblico, la soluzione è una sola: la corsia preferenziale.
– il costo dei posteggi: se si dice che si vuole incentivare la rotazione delle auto favorendo il commercio e le soste brevi, la soluzione non è certo quella di far pagare la prima ora 1 euro! Anzi al contrario si dovrebbe far pagare molto poco la prima ora o mezzora e aumentare molto la tariffa della seconda ora, ma questo non avviene con le tariffe imposte al momento, facendo pensare a una semplice gabella.
Come Potere al Popolo crediamo che le cose, se fatte, vadano fatte con criterio e con l’ottica di andare incontro ai bisogni dei cittadini e non il contrario. Per il momento siamo molto distanti da questo obiettivo.
Chiediamo pertanto che:
– venga fatta una analisi del debito fatta da un comitato indipendente che informi la città sul reale stato del bilancio pubblico del comune (partecipate incluse);
– venga sospesa l’operazione stalli blu in attesa di questa analisi;
– venga fatto un reale piano della mobilità che tenga conto delle esigenze di tutti e ponga al centro il Trasporto Pubblico Locale. Che venga ridisegnata la Rete del TPL e la parte del piano del traffico a riguardo, che risale ormai a oltre 30 anni fa quando la città era completamente diversa (quartieri nuovi sono sorti, altri hanno perso la loro centralità, altri sono diventati molto più affollati, i posti di lavoro sono cambiati, ci sono i turisti, ecc)”.
Potere al Popolo Livorno