Politica 1 Luglio 2020

Potere al Popolo e “il ritorno in grande stile di Marcella Amadio”

Livorno 1 luglio 2020 –  Potere al Popolo, “il tentativo di ritorno della destra neofascista e provocatrice”

La posizione del partito su alcuni fatti accaduti in città.

“In questi giorni si sono succeduti diversi episodi, alcuni preoccupanti dal punto di vista politico e della speculazione sulla buona fede delle persone, altri come tentativi di pura e pavida provocazione contro alcuni attivisti e compagni.

Ma andiamo con ordine:

1 – all’inizio del presidio in solidarietà con il popolo curdo di sabato mattina in via Grande, alcuni clienti seduti in un bar hanno cominciato a urlare qualcosa nei confronti dei manifestanti, in modo anche scomposto, tanto che nessun ha capito che quel vociare fosse diretto a noi.

Successivamente abbiamo capito che erano dei militanti leghisti (c’è voluto un po’ perché avevano accento del sud)

Uno di loro si è anche alzato, ovviamente con cellulare acceso alla mano in modalità registrazione e ha ripreso i volti di tutti i partecipanti al presidio e cosa stavamo facendo.

Quando gli sono state chieste spiegazioni del gesto, ha immediatamente risposto che aveva il telefono acceso.

Dopo poco hanno ovviamente ben pensato di andare via.

In pratica sono solo venuti a disturbare un presidio che denunciava la guerra, la complicità italiana e le altissime spese militari del nostro paese che potrebbero essere utilizzate per scuole e ospedali o misure di sotegno a chi ha perso un lavoro, ma forse i leghisti sono contenti che Erdogan blocchi e torturi i migranti perché non arrivino in Europa, e che bombardi famiglie curde.

2 – un altro episodio riguarda il consigliere Perini, nella sua solita modalità, come quello in via Grande, e come già avvenuto qualche mese fa, e sfociato in un teatrale piagnisteo per aver preso una lavata di capo per le sue continue provocazioni.

Stavolta è accaduto nel quartiere di Borgo, dove armato di telefono è andato a provocare avventori di locali – per, a suo dire, – difendere i residenti per la chiusura della strada e la mancanza di posteggi.

Lo stile Perini provocatorio e pavido al contempo, si ripete, telefono acceso alla mano e via con le “schedature” facciali.

Perini ricordiamo, è la stessa persona che pochi mesi fa, scese in piazza insieme a partite iva, commercianti, titolari di attività, dicendo che era dalla loro parte e che per loro non veniva previsto alcun aiuto, e oggi invece auspica che non sia fatto nulla in loro favore come chiudere una strada al traffico (i posteggi mancanti saranno aggiunti in un’altra parte di Borgo e saranno bianchi, cioè solo per residenti).

Forse Perini è diventato il paladino degli stalli blu e nemico dei piccoli commercianti?

Comunque anche qui la sua provocazione è stata palese nei confronti di alcuni compagni che si rilassavano davanti a una birra.

3 – Ma l’ultimo caso è quello su cui vorremmo concentrare la nostra attenzione: il ritorno in grande stile di Marcella Amadio.

Oddio, non un grande stile, il solito stile proto fascista con derivazione salviniana.

La sua recente incursione scortata da polizia, carabinieri e giornalisti conniventi che forse neanche hanno capito di cosa si sono resi complici, è un atto molto grave:

la ex consigliera, come ci tiene a precisare anche se ormai sono passati diversi anni, si è introdotta in uno stabile in Via Giordano Bruno.

Ha salito le scale e si è piazzata davanti al pianerottolo di un abitante al quale, come se niente fosse, ha chiesto se spacciava, se aveva il permesso per stare lì, la residenza ecc.

Esattamente la stessa scena di Salvini che suonò un citofono chiedendo “scusi ma lei spaccia?” che tanto fece indignare tutto il paese.

Perché sì, presentarsi da comuni cittadini fuori dalle abitazioni private, sono metodi che si usavano nel ventennio quando i fascisti, come ricordiamo a Livorno il caso dei Fratelli Gigli, ti venivano a citofonare per riempirti di botte, o denunciarti come comunista o sovversivo.

La scena dove Amadio sogghigna soddisfatta di aver trovato un abitante che non sa chi lei sia, è davvero vergognosa.

Questa persona chiede a Amadio se sia di Casalp.

Amadio invece di identificarsi, approfitta della situazione dell’uomo per chiedergli da quanto vive lì, chi c’è in famiglia, se ha occupato, di fargli vedere la residenza, la concessione di Casalp, quali reati penali ha compiuto, se c’è spaccio e come fa a saperlo.

A un certo punto arriva a dire: “Ahmed, ce lo abbiamo o no questo foglio?” pretendendo di vedere la concessione, non si sa in base a quale autorità, lasciandosi credere un pubblico ufficiale.

Finita la conversazione, in modo ancora più grave e provocatorio, si mette a bussare ininterrottamente a un portone sempre sullo stesso pianerottolo.

Ci meraviglia che diversi giornalisti si siano prestati a questo gioco per magari avere qualche visualizzazione in più o qualche like al loro sito on line, e che si sono resi complici di tutto ciò senza proferire una parola sui metodi che l’Amadio stava usando, un teatrino che rischia di ripetersi in Corea nei prossimi giorni a sentire quanto ci hanno detto alcuni residenti di altri quartieri.

Questo non è il modo di fare politica.

E’ bene che sia chiaro a tutti. Queste sono semplici provocazioni e speculazioni politiche a danno di chi è più debole ed in difficoltà a livello sociale e a cui non si propone alcuna soluzione, ma solo gli si ride in faccia per la sua condizione di oggettiva difficoltà, e se qualcuno ha quel ghigno avesse qualcosa da ridire, ci sono sempre le telecamere accese per denunciare quanto questi poveri siano violenti e non accettino di essere presi in giro, proprio in quanto poveri, e come cameratescamente si converrebbe”.

La diretta video della conferenza stampa di Marcella Amadio in via G. Bruno

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