Potere al Popolo, la seconda assemblea di Livorno
Più di 50 persone ieri sera alla seconda assemblea livornese di Potere al Popolo.
“Il tema come era stato detto, era la discussione del programma, per apportare le modifiche che ritenevamo necessarie dal nostro territorio. Nonostante il maltempo e il tema forse poco appassionante in attesa di partire con maggiore operatività già dalla prossima assemblea (alla Ex Circoscrizione 1 martedì 19 dicembre alle ore 21), la discussione è stata interessante e vivace, con molti ragazzi che finalmente vogliono dare il loro contributo alla discussione politica cittadina e nazionale. Ci hanno segnalato i “malumori” e le difficoltà di una generazione che ha pochi sbocchi per essere ascoltata.
E’ stata un’immensa soddisfazione dargli spazio, capire le difficoltà di una generazione abbandonata, i cui problemi restano irrisolti e troppo spesso vedono la soluzione nella ricerca di un lavoro all’estero con il risultato di un cervello in fuga in più.
Del resto il futuro è già loro e siamo ben contenti di portare la loro voce e le loro richieste a Roma e poi a pioggia in tutti i territori e assemblee locali, nella pratica e nell’affrontare i problemi quotidiani.
Qui sotto incolliamo un pensiero scritto dall’ Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo proprio a proposito della discussione del programma:
Quanto stiamo imparando in questi giorni! Vi facciamo un piccolo esempio…
Come sapete, due settimane fa abbiamo messo online la bozza di programma. Solo un piccolo punto di partenza da arricchire mano mano, e infatti abbiamo incentivato tutti a partecipare con commenti, mail etc. Siamo arrivati a oltre duecento messaggi ricevuti per mail, veloci commenti, lunghi dibattiti sul gruppo di Potere al Popolo! Poi ci sono state le assemblee, e anche lì abbiamo raccolto spunti e suggerimenti.
Alla fine stiamo arrivando tutti insieme alla scrittura di un secondo programma, stavolta definitivo (anche se i dibattiti e i confronti non possono essere chiusi da una scadenza), che presenteremo domenica 17 a Roma. Sarà di fatto l’unico programma elettorale scritto davvero collettivamente, nonostante la fretta, i nostri scarsi mezzi etc… Sarà il programma più democratico che c’è!
E qui veniamo alla cosa che abbiamo imparato. Non vi nascondiamo che – presi singolarmente – molti dei suggerimenti che ci arrivavano erano un po’ folli. Eppure, da un punto di vista generale, erano il segno di un desiderio di partecipazione che è esattamente il contrario di quello che ci raccontano, dato che nel nostro paese prevale l’immaginario di un paese indifferente e chiuso in se stesso.
Ecco, noi abbiamo ogni giorno la testimonianza del contrario! Noi vediamo che le persone, se trovano dei contesti per esprimersi, se trovano chi li ascolta, lo vogliono fare! Che hanno una ricchezza, un tesoro di sapere, delle competenze parziali incredibili…
E poi un’altra cosa, che deve fare riflettere chi fa politica. Mentre la quasi totalità dei commenti della “gente comune” si concentrava sulla pratica, su quelli che loro ritengono rimedi efficaci per i problemi concreti che vivono ogni giorno, la quasi totalità degli emendamenti dei militanti politici si concentrava sui punti più astratti e di principio… Mentre le persone più nuove ed estranee alla politica cercavano nel programma un mezzo per risolvere i loro problemi, i compagni stavano a dibattere di questioni un po’ astratte e che servivano solo a marcare una maggiore o minore “purezza” ideologica…
Quanto abbiamo da imparare! Quanto questa mobilitazione elettorale può farci crescere, e liberarci di stereotipi, di fissazioni, di personalismi, e trovare insieme le parole che vogliamo, per ricostruire una comunità non dei dogmi, ma dell’incontro e del fare!”