Cronaca 27 Giugno 2019

Potere al Popolo supporterà la lotta dei lavoratori Magna

“Solidarietà ai lavoratori Magna sottoposti a ricatto padronale”. Potere al Popolo supporterà ogni eventuale azione di lotta che vorranno intraprendere.

La questione Magna parte da lontano, come tante altre già viste sul nostro territorio.

Livorno – “Tra gli ultimi casi, quello della TRW, dove lavoratori, sindacati e parte pubblica avevano accettato l’accordo di 105 esuberi da accompagnare fuori con buonuscita, e aperture della procedura di contratti di solidarietà per salvaguardare i posti di lavoro fino alle nuove commesse “previste” dall’azienda fino al 2017. Una volta accettato e firmato tale accordo, l’azienda ha chiuso per delocalizzare, tenendosi i soldi pubblici! Ecco, va tenuto presente che tutto quello che viene arbitrariamente firmato in termini di sacrifici per i lavoratori non serve a nulla se l’azienda ha deciso di chiudere. Resterà solo il tempo di incassare denaro pubblico dei cittadini.

Accordi fatti senza consultare i diretti interessati, sperimentare il progressivo abbassamento del salario (e dei diritti) prima per una parte e poi, inevitabilmente, per tutti i lavoratori, è un’arma che i padroni usano da sempre.

L’arma più potente che queste multinazionali usano è più o meno sempre la stessa: il RICATTO OCCUPAZIONALE.

O così o a casa.

In questo caso non ci sono neanche garanzie ipotizzando l’accettazione totale della richiesta padronale: “intanto firmate, poi fidatevi”.

Ci sono altri personaggi che un po’ di tempo fa hanno accettato questo dogma della Magna: il Presidente della Regione Rossi ed il suo consulente per il mondo del lavoro Simoncini, che casualmente è il nostro neo assessore al lavoro.

Come sono stati utilizzati i due milioni di euro dati soltanto un anno fa dalla Regione, cioè dalla collettività, ai vertici dell’azienda Magna per ammodernare i macchinari e creare nuove linee di lavorazione? https://bit.ly/2Nfaihx

Quali garanzie oltre al famigerato “fidatevi”?

Probabilmente chiederanno e otterranno altri aiuti, cioè altri milioni, per poi riproporre a breve lo stesso disco rotto, cioè che in Polonia il basso costo del lavoro permette di rimanere competitivi sul mercato, quindi tanti saluti e tante grazie per i vostri soldi.

Che poi tra qualche anno agli operai polacchi verrà proposto “o così o si va in Georgia, dove il costo del lavoro è più basso”. E’ la logica conseguenza del capitalismo.

Può certamente essere tacciato di pretesa tipica dell’estrema sinistra chiedere garanzie vere e vigilare sul reale utilizzo dei fondi regionali? Probabilmente si, ma sicuramente è una pretesa che deve essere tacciata di Buon Senso.

E qui ne vediamo poco.

Vogliamo sottolineare un ulteriore aspetto che è frutto di un salto di qualità dei ricatti padronali. Di solito si abbassavano i salari o si toglievano diritti a lavoratori già in essere. Ma questa cosa aveva portato i lavoratori, i colleghi, coloro che avevano lavorato per anni fianco a fianco in catena o in magazzino, a solidarizzare gli uni con gli altri, con le conseguenze di una lotta di classe senza paura che aveva visto i datori di lavoro costretti ad alzare la loro offerta o addirittura a perdere la battaglia nei confronti dei lavoratori solidali tra loro.

Ecco, il salto di qualità dei vertici di Magna, consiste nel fatto che i lavoratori attuali non subiranno nessuna perdita (se non il rischio delocalizzazione), il ricatto è sullo stipendio dei nuovi assunti che vedranno decurtarsi lo stipendio di circa 300 euro rispetto a chi sta già lavorando in azienda. In pratica trasformando gli attuali dipendenti in una sorta di carnefici dei neo assunti, si scarica su di loro, sul sindacato e sulla parte pubblica la decurtazione dello stipendio dei lavoratori e non su chi invece è il vero kapò: il padrone.

Ma se i lavoratori pensano così di essere salvi, è bene ricordargli che questa strategia è già stata usata anni fa quando venne abolito il tempo indeterminato prima e l’articolo 18 dopo (ovviamente dal PD) e ci si trovò nella condizione in cui i vecchi assunti erano tutelati mentre i neo assunti erano ricattabili.

Cosa avvenne però nel giro di pochi anni?

Che il tempo indeterminato prevede ormai comunque il licenziamento, e che l’articolo 18 è stato abolito a tutti i lavoratori. In pratica come al solito si mette i lavoratori gli uni contro gli altri per dividerli, ma poi una volta che i lavoratori sono divisi e deboli ecco che si tolgono i diritti a tutti quanti.

Detto ciò, ognuno oggi farà le proprie scelte, e i sindacati faranno quanto riterranno più opportuno e risponderanno alla propria coscienza e alle conseguenze che queste scelte avranno sul futuro rapporto capitale/lavoro e sui diritti dei lavoratori del nostro territorio, ma a livello politico, una cosa la pretendiamo: chiediamo che ogni “aiuto” a privati con soldi pubblici, sia legato a una clausola di permanenza sul territorio di tot anni e che in caso di non rispetto di ciò, sia prevista già nell’accordo, una penale di restituzione di quanto avuto, più una compenso da decidere da parte dell’organismo pubblico e sottoscritto dall’azienda.

Da parte nostra non può mancare la solidarietà ai lavoratori Magna costretti in questa situazione di ricatto padronale, Potere al Popolo supporterà ogni eventuale azione di lotta che vorranno intraprendere”.

Potere al Popolo Livorno

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