Presentato “The Roots of the Sea”, il video sulla realizzazione di impianti di riforestazione ecosostenibile di praterie di Posidonia oceanica
All’Acquario di Livorno si è tenuta la presentazione del video “The Roots of the Sea” sulla progettazione e realizzazione di impianti di riforestazione ecosostenibile di praterie di Posidonia oceanica. La conferenza è stata l’occasione di incontro e confronto sui temi ambientali marini e su alcune tematiche all’ordine del giorno come la siccità, l’emergenza idrica e la desalinizzazione.
Nelle attività di ricerca per la tutela dell’ecosistema marino, l’ASA – Agenzia Servizi Ambientali SpA ha ideato e realizzato una rete completamente biodegradabile, utile alla riforestazione delle talee di Posidonia oceanica sul fondo del mare in alcune zone del mare dell’Isola d’Elba.
Con questo processo biochimico, la posidonia, terminata la sua funzione di trattenimento delle talee, diventa nutrimento per i funghi e batteri naturalmente presenti sui fondali marini. Il lavoro è frutto di una ricerca congiunta tra ASA, Acquario di Livorno e Università di Pisa che ha visto nel tempo aggregarsi ISPRA, l’Università di Siena e l’azienda tessile di alta moda Coatyarn nella produzione del tessuto servito per la produzione della rete di pascimento della pianta.
Sono stati condotti studi sulla capacità del plancton marino di biodegradare polimeri di PBSA (polibutilene succinato adipato) da impiegare come materiale bioplastico di supporto per il reimpianto di talee di Posidonia oceanica su fondali marini compromessi.
I risultati, oggetto di una tesi di laurea sperimentale condotta presso il laboratorio ISPRA di tossicogenomica e biologia funzionale del plancton di Livorno ed i dipartimenti di Biologia e di Ingegneria Civile ed Industriale, hanno portato all’isolamento di ceppi batterici e fungini da plancton marino allevato da oltre 12 anni nei laboratori ISPRA, capaci di degradare completamente i granuli di PBSA, dopo 3 mesi di incubazione.
I ceppi batterici e fungini identificati a livello di genere mediante metagenomica, sono in fase di ulteriore caratterizzazione tassonomica e le promettenti performance degradative saranno testate anche su altri polimeri recalcitranti alla degradazione e comunemente commercializzati, aprendo nuove prospettive nei campi della circular e blue economy.