Presidio al Faldo, USB: “neanche un licenziamento ulteriore, pretendiamo che tutta la forza lavoro espulsa sia ricollocata alle medesime condizioni”
Livorno 29 agosto 2025 Presidio al Faldo, USB: “neanche un licenziamento ulteriore, pretendiamo che tutta la forza lavoro espulsa sia ricollocata alle medesime condizioni”
Con uno striscione di 15 metri, appeso alle finestre della palazzina XCA all’autoparco Il Faldo, si è aperto il presidio di USB presso il grande piazzale di logistica Auto di Collesalvetti.
USB racconta la situazione dei lavoratori; “Ad oggi siamo quasi a 50 lavoratori espulsi dall’unità produttiva. Tra cassa integrazione, licenziamenti e ferie forzate.
Parliamo di 18 lavoratori della società che svolgeva le operazioni di movimentazione nel piazzale. È ancora aperta la cassa integrazione per cessazione di attività. Gli operai interessati sono senza retribuzione dal 15 giugno per i ritardi INPS e rischiano concretamente il licenziamento a fine settembre
6 lavoratori del servizio di portineria in appalto alla GSA. Sono in ferie forzate da maggio espulsi dal piazzale.
21 operai della società che svolgeva la movimentazione esterna tra porto e piazzale saranno licenziati dal 1° settembre.
Per ultimo, recentemente sono arrivate voci di licenziamento anche per quanto riguarda la società che svolge il servizio, sempre in appalto di carrozzeria, lavaggio e PDI. Al momento sono oltre 20 gli operai in cassa integrazione da quasi un anno.
Un vero e proprio “bagno di sangue” inaccettabile per un territorio che ha dato tanto per quell’unità produttiva e che ha accolto a “braccia aperte”, istituzioni in primis, il nuovo imprenditore che ha acquisito il piazzale. Tante le promesse iniziali ma attualmente quello che rimane sono solo licenziamenti. In realtà il lavoro c’è e sta ripartendo ma appare ormai evidente come la nuova società stia approfittando del precedente periodo di crisi (principalmente finanziaria) per imporre un nuovo modello di gestione basato sul risparmio. Una strategia ormai chiara che deve essere interrotta immediatamente.
Come USB non solo non accetteremo neanche un licenziamento ulteriore ma pretendiamo che tutta la forza lavoro espulsa sia ricollocata alle medesime condizioni economiche e normative. Non esistono lavoratori di serie A o di serie B.
In attesa del tavolo di crisi regionale del 15 settembre siamo pronti a nuove e più forti mobilitazioni qualora la situazione dovesse precipitare nelle prossime settimane”.