Presidio alla raffineria ENI di Stagno, Fridays For Future: “La Transizione Energetica sia reale”
Livorno 12 maggio 2021
Oggi alle 15.30 “Many against Eni”. Fridays For Future Pisa assieme ad Ecologia Politica Pisa e il Coordinamento Provinciale Zero Waste di nuovo in presidio a Stagno per la Settimana nazionale di mobilitazione contro i giganti del carbon-fossile
“Il 12 maggio è il giorno in cui si riunisce il consiglio degli azionisti di Eni, una delle compagnie energetiche più ricche del pianeta, e responsabile di disastri ambientali in tutto il mondo, che sta portando avanti oramai da mesi una sistematica attività di lobbying sui tavoli di governo per vedersi riconosciuti e finanziati progetti che poco o nulla hanno a che vedere con un reale cambio di paradigma energetico e produttivo. Al contrario, i miliardi del Recovery Fund andrebbero utilizzati per una riforma strutturale della sanità, sostegno al reddito ed energia pulite al 100%.
La raffineria di Stagno è un caso paradigmatico del modello di finta transizione voluta dal governo e multinazionali.
Da una parte c’è il progetto “bio-raffineria”. Non c’è ancora chiarezza sulla riconversione in bio-raffineria, ma il modello resta quello delle centrali di Gela e Marghera, dove ci si limita a produrre un additivo “bio” (a partire da oli esausti e di palma) che ammonterà al solo 15% del prodotto finito. Un processo tutt’altro che “verde”, che non farà altro che aggravare la situazione di degrado ambientale decennale di Stagno, e interamente legato alle forniture e a nuove tecnologie, che non avrà alcun impatto sull’occupazione. Chi continua ad agitare il conflitto tra salute, lavoro e ambiente, lo fa in maniera strumentale: la devastazione di un territorio e i rischi sulla salute dei cittadini non sono comparabili a pochi posti di lavoro in più.
Dall’altra, resta ancora la possibilità che Eni riceva soldi pubblici per realizzare il “gassificatore di rifiuti”, che oltre a mantenere un modello di smaltimento del rifiuto invece che di riciclo – tramutare rifiuti in metanolo, che poi diventa combustibile – è un impianto pericoloso, non tanto per i residui prodotti, quanto per le lavorazioni che dovranno portare ad ottenere, a partire da gas e petrolio, idrogeno e metanolo.
Per entrambi i progetti, sono previsti almeno 500 milioni. Eni Continuerà a fare profitti sull’inquinamento e le fonti fossili, con l’aiuto dei soldi dei cittadini. Sta a noi cominciare a ribaltare il piano.
Il 12 maggio sarà l’occasione per tenere insieme le tante vertenze della regione: la devastazione delle Alpi apuane, l’avvelenamento da Keu venuto fuori con le ultime inchieste sulle concerie, l’apertura di inceneritori e della gigantesca discarica del Limoncino.
Vogliamo decidere sulla destinazione dei fondi per la Transizione del Recovery Fund
Vogliamo una transizione che sia radicale, legata alle energie pulite al 100% e alla bonifica, senza profitti, dei territori
Vogliamo che a pagare sia chi, come Eni, ha fatto profitti devastando e inquinando il pianeta”