Primavera tra profumi e colori della Costa degli Etruschi e val di Cornia
Quando si giunge al cospetto della Bolgheri Coast ci si ritrova davanti ad una terra che lascia il segno: profumi, colori, insenature, scorci e natura selvaggia si rincorrono in uno scenario che travolge di emozioni i visitatori.
La primavera dà il via ad una bellissima stagione per organizzare tour alla scoperta del territorio toscano, lungo la Costa degli Etruschi, infatti, si possono ammirare parchi, borghi medioevali dove il tempo sembra essersi fermato, vicoli e scorci incantevoli.
Per chi è alla ricerca di una vacanza all’insegna della pace, del relax e della natura, la Bolgheri Coast è il luogo perfetto.
Questo angolo di paradiso colpisce gli occhi dei visitatori durante tutto l’anno, ma nel periodo primaverile quest’angolo della Toscana si esprime al meglio esaltando ancor più la sua magnificenza:
il panorama e le infinite distese di natura selvaggia si tingono dei colori più vividi e l’aria viene inebriata dall’intenso profumo che sprigionano i fiori sugli alberi e le piante.
Tutto il territorio è un susseguirsi di emozioni, uno splendido percorso tra insenature nascoste, parchi archeologici, borghi incantati, macchia mediterranea, mare e montagna. I suoi colori e profumi riescono a lasciare un segno indelebile nel cuore di chi la visita.
Lungo questo tratto di costa è possibile ammirare le meravigliose spiagge bianche che spiccano tra la natura incontaminata; spingendosi verso l’entroterra, invece, sono numerosi i luoghi da osservare per scoprire, capire e conoscere il passato e il presente
Un esempio è il Parco Archeominerario di San Silvestro, un luogo magico capace di incantare e stupire i visitatori.
Il parco è situato alle spalle di Campiglia Marittima e ha al suo interno musei, gallerie minerarie, un borgo medievale di minatori e fonditori creato moltissimi anni fa e sentieri di grande interesse storico, geologico e naturalistico, una visita in questo luogo suggestivo e fuori dal tempo rappresenta un modo davvero interessante per comprendere la natura, la storia e l’archeologia Toscana. Il percorso è suddiviso in due parti, la prima si svolge all’interno della Miniera di Temperino dove si potrà osservare l’evoluzione delle tecniche di estrazione dei minerali, per poi arrivare al Museo dei Minatori, un luogo suggestivo che conserva foto e documenti relativi agli attimi di vita in miniera.
La seconda parte si svolge a bordo di un treno minerario che corre lungo i luoghi di estrazione dei minerali e lungo gli impianti di trattamento della Valle dei Lanzi, da qui, con una breve camminata si arriva ai resti di Rocca San Silvestro, un borgo medievale che per oltre 300 anni ha ospitato minatori e fonditori. Una gita al Parco Archeominerario è un’immersione totale ed emozionante nel passato.
Proseguendo alla scoperta dell’entroterra si arriva a Suvereto, un paese incastonato nello splendido paesaggio rurale delle colline Toscane che dominano il tratto di mare più bello e limpido della Costa Toscana. Questo paese è un piccolo gioiello che sembra essere uscito da una favola: è circondato da boschi di sughero, olivi centenari e bellissimi vigneti che, durante la fioritura, arricchiscono di colori e intensi profumi la meravigliosa atmosfera.
Le piante di sughero sono le assolute protagoniste di questo borgo fuori dal tempo tanto che, questa tipica pianta che qui viene chiamata “suvero”, è all’origine del nome del paese stesso e, inoltre, è raffigurata nello stemma comunale insieme ad un leone andante, a testimonianza dell’antica importanza di Suvereto. Nel periodo primaverile non si possono non notare i primi fiori che iniziano a fare capolino sulle chiome degli alberi e delle piante, la primavera sancisce, di fatto, il risveglio di tantissime specie vegetali.
A Castagneto Carducci, la fioritura primaverile dipinge un’esplosione di natura senza eguali: questo piccolo comune, infatti, è adagiato su una collina verdeggiante che domina dall’alto il mare. Castagneto deve il suo nome a Giosuè Carducci che, con i versi “I cipressi che a Bólgheri alti e schietti Van da San Guido in duplice filar, Quasi in corsa giganti giovinetti Mi balzarono incontro e mi guardar”, racconta la straordinaria bellezza di questo borgo. Il poeta visse qui il periodo della sua infanzia e, questi scenari mozzafiato sono diventati musa ispiratrice di tutta la sua meravigliosa letteratura. I cipressi verdi e rigogliosi che il Carducci ammirava durante le sue passeggiate nella natura sono tutt’oggi visibili e fanno parte di una riserva faunistica protetta. Tra il poeta e Castagneto c’è un legame forte, indissolubile e di reciproca gratitudine che rende questo paesaggio naturale cosi ricco e variegato, immortale.