Presentate al Propeller Club le opportunità della tecnologia TeraHertz
Consente alle Dogane di individuare droga, esplosivi e merci di contrabbando. Tra 18 mesi il primo prototipo
Una nuova tecnologia per l’identificazione di droghe, esplosivi, denaro e merce di contrabbando, per la cui applicazione sarà realizzato un prototipo tra 18 mesi. Questo l’oggetto del convegno organizzato dall’International Propeller Club Port of Leghorn lunedì scorso, nella sede gentilmente concessa dello Yacht Club. A permettere questo passo in avanti nei controlli doganali e aeroportuali sarà proprio l’utilizzo della frequenza TeraHertz, innocua per gli esseri umani, ma in grado di individuare in pochi secondi “l’impronta digitale” spettrografica dei materiali. I tempi di scansione veloci e il collegamento ai database portuali consentirebbero di aumentare esponenzialmente i controlli senza rallentare la catena logistica.
A parlare di questa nuova opportunità, ospiti della presidente Maria Gloria Giani Pollastrini, c’erano Massimo Ricasoli e Luigi I. Garruto (Agenzia delle Dogane), Massimiliano Bitossi (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sez. Pisa/ EGO-Virgo), Riccardo Paoletti (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sez. Pisa /Università di Siena) e Stefano Garzelli, CEO di Blue Team Computers. Nell’occasione è stato anche consegnato un crest al Capitano di Vascello Massimo Seno, comandante in seconda della Direzione Marittima di Livorno, il quale si appresta a ricoprire il prestigioso comando del Compamare di La Spezia.
Dopo i saluti della presidente Giani Pollastrini alle autorità presenti – tra le quali il questore di Livorno, dott. Orazio D’Anna, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Stefano Corsini e il segretario generale Massimo Provinciali – sono iniziate le relazioni degli ospiti.
Ad aprire i lavori è stato il dott. Massimo Ricasoli: “La Dogana è una istituzione che si occupa del controllo delle merci e non delle persone; casomai delle merci addosso alle persone. Basta dare uno sguardo ai dati nazionali che vedono 8 milioni di importazioni e 18 di esportazioni per capire che non è possibile controllare tutto”. “Storicamente, per agevolare controlli e spostamenti delle merci, sono stati istituiti il magazzino di temporanea custodia, il pre-clearing e i corridoi controllati. A breve prenderà il via anche lo sportello unico doganale. Un’efficiente telematizzazione dei varchi permetterebbe di separare le merci pronte con quelle che necessitano altri controlli”.
Luigi I. Garruto ha ricordato come la Dogana, al di là dei controlli finanziari, svolga un prezioso ruolo nel campo della sicurezza: “È più facile riscontrare illeciti extra-tributari quando le merci sono riunite per i controlli doganali; aspetto peraltro confermato dall’esito di molte operazioni di polizia. L’Agenzia si sta impegnando anche nella lotta al traffico di rifiuti in partenza dall’Italia. Con le adeguate tecnologie ci sarebbero i margini per aumentare la sicurezza dei traffici, velocizzare i controlli e, conseguentemente, aumentare la competitività del porto”. Garruto ha infine ricordato che Il costo dello ‘sconto’ dei controlli è sempre alto perché consente che il mercato sia inondato di merci inidonee e forse pericolose.
Stefano Garzelli e la sua Blue Team Computers realizzano software per aziende e per il settore portuale: “Ho avuto la fortuna di incontrare i fisici dell’INFN e la tecnologia TeraHertz. Esiste da diversi anni, ma era rimasta nei laboratori. È possibile applicarla sui telonati e sulla merce fuori dai contenitori. Con un’adeguata programmazione è possibile definire a priori che tipo di merce ricercare”. “Finora – ha proseguito Garzelli – si interpretava il contenuto dall’immagine. Con i TeraHertz cambia tutto: non solo possiamo impostare il tipo di merce da individuare automaticamente, ma non servono neppure aree dedicate perché il sistema non è nocivo per l’uomo e agisce in tempo reale. Se si incrociano i controlli con i dati e le dichiarazioni doganali, si ottiene un quadro completo. Questo progetto è piaciuto anche alla Regione Toscana e abbiamo avuto degli assegni di ricerca per concretizzarlo”.
Massimiliano Bitossi (INFN), è entrato nel merito della tecnologia: “è un sistema veloce senza falsi negativi e positivi, e non frena la catena logistica. La frequenza TeraHertz si trova fra l’infrarosso e le microonde; non passa attraverso i metalli e non è nociva per l’uomo, mentre gli Xray dei varchi sembra siano nocivi oltre i 400 attraversamenti”. Bitossi ha spiegato con una dettagliata presentazione come il sistema possa individuare autonomamente un “fingerprint”, una impronta elettromagnetica che corrisponde a una serie di materiali già segnalati al computer. L’impronta chimica di determinati composti, quali esplosivi e droghe, viene riconosciuta dal sistema e comparata con quella memorizzata, facendo scattare un allarme a un operatore magari impegnato in altre attività. Non solo: il sistema può riconoscere impronte di per sé non pericolose (ad esempio il poliestere) ma che non dovrebbero essere presenti in un determinato carico (nell’esempio precedente una spedizione di maglie dichiarate come soltanto di lana). Questa tecnologia, oltre ad essere non radioattiva, consente controlli in tempo reale con un duplice beneficio: non è necessario fermare i mezzi ed è inoltre possibile controllare teoricamente anche il 100% della merce se la si fa attraversare un portale come un gate (aero)portuale. Questa frequenza è studiata da 15 anni e consente agevolmente di controllare anche pacchi e buste postali. Essendo una tecnologia matura, ci sono gli estremi per realizzare un modello funzionante alla metà del costo di uno scanner per container tradizionale. La miniaturizzazione consente infine di montare l’attrezzatura su dei droni o dei veicoli elettrici pilotati da remoto. Tra 18 mesi sarà pronto il primo prototipo, il cui uso potrebbe aiutare molto forze di polizia, dogane, autorità portuali e corrieri.
Prima di chiudere i lavori, la presidente Maria Gloria Giani Pollastrini ha voluto salutare e ringraziare il comandante in seconda della Direzione Marittima, il Capitano di Vascello Massimo Seno. A Livorno dal 2011, Seno ha saputo coordinare molte emergenze, anche quella della nave da crociera Concordia. Dal 25 novembre il comandante andrà a guidare il comparto marittimo di La Spezia. Ricevendo il crest del Propeller, Seno ha spiegato che: “A Livorno sono stato bene. È stata una palestra di professione impressionante. Si può dire: è uno dei porti più importanti di Italia. La mia famiglia per il momento resterà qui”.
Ed un saluto è stato dato ai presenti anche dal Console Onorario di Grecia dott.ssa Elena Konstantos, ospite del Club per la serata.