“Psicofarmaci ai migranti?” Interrogazione alla Camera del deputato PD Fossi
Roma, 7 aprile 2023 – “Presenterò un’interrogazione sull’abuso di psicofarmaci nei Cpr italiani”.
Ad annunciarlo è il deputato del Partito democratico Emiliano Fossi dopo l’inchiesta di Altreconomia intitolata “Rinchiusi e sedati”.
“Voglio sapere se al ministro dell’Interno Piantedosi risulta che nei Centri di permanenza per il rimpatrio i migranti vengono “tenuti buoni” con un uso eccessivo ed arbitrario di medicinali – sottolinea Fossi –
Le denunce arrivano dalle associazioni umanitarie, attivisti e avvocati
che parlano di somministrazione, anche non consenziente, di psicofarmaci ai migranti reclusi in tali strutture da Milano a Roma.
Ad impressionare sono, in modo particolare, i numeri. Mentre la spesa in psicofarmaci di un servizio locale di Vercelli,
che si occupa di persone straniere senza il permesso di soggiorno in una fascia di età sovrapponibile a quella dei trattenuti nei Cpr, ammonta allo 0,6%,
nel Cpr di Milano la spesa in psicofarmaci raggiunge il 64%, in quello di Torino il 44% e in quello di Roma il 51%”.
“Dati che certificano un grave malessere in luoghi di detenzione in cui i migranti finiscono per un’irregolarità amministrativa, la mancanza del permesso di soggiorno, e non per reati penali,
ma che sono a tutti gli effetti delle carceri – spiega Fossi – Psicofarmaci utilizzati per controllare le persone in un ambiente estremamente degradato, in cui le persone passano i loro giorni senza fare alcuna attività”.
“Oltre che sull’uso bisogna interrogarsi anche sul tipo di psicofarmaci che vengono utilizzati, perché il diritto alla salute deve essere una priorità sull’intero territorio italiano,
negli istituti penitenziari così come nei Cpr
Dall’inchiesta emerge un’ampia spesa in antipsicotici ed antiepilettici. Vengono utilizzati in entrambi casi come sedativi?
La risposta la forniscono alcune Prefetture che raccontano di una presa in carico psichiatrica non adeguata, con visite bassissime rispetto alla spesa per antipsicotici e antiepilettici.
Inoltre, le persone a cui vengono somministrati questi farmaci hanno espresso il loro consenso e sono consapevoli di ciò che andranno ad assumere?
Vogliamo risposte dal ministro Piantedosi, visto che nel 2022 il Viminale, in un regolamento sull’idoneità per l’ingresso nei Cpr, scriveva che le patologie psichiatriche dovrebbero essere causa di esclusione”.