Quarti in Italia per sportività, ma “bisogna alzare l’asticella”
L'analisi del delegato Coni Giovanni Giannone
È stato pubblicato ieri sul Sole 24 Ore “L’indice di sportività 2018”. Il rapporto, giunto alla dodicesima edizione, analizza circa 100 aspetti dello sport con i relativi numeri sintetizzati in 30 indicatori; questi dati elaborati da Clas-PTS Group, sono poi utilizzati per definire la classifica generale della qualità e della diffusione dello sport nelle 107 province italiane.
Per Livorno non è una ricerca come le altre, ma un motivo di orgoglio. La nostra città si piazza sempre molto bene a livello nazionale: quest’anno non è più terza in classifica generale, ma quarta dopo Trieste, Trento e Cagliari; se non altro siamo riusciti a tener dietro Firenze, quinta in graduatoria. Il Sole 24 Ore nel suo dettagliato articolo spiega che Livorno si conferma comunque ai vertici dello sport nazionale “grazie anche al successo nel nuoto e negli sport indoor (come scherma e ginnastica)”. Oltre alla classifica generale, ve ne sono altre tre che raggruppano i diversi indicatori: in quella degli sport di squadra al vertice ci sono Cagliari, Cremona e Firenze; per le discipline individuali prevale Livorno su Trento e Trieste; il gruppo di indicatori che analizzano il collegamento tra sport economia e sociale è guidato da Rimini che precede Trieste e Aosta.
Il delegato Coni Giovanni Giannone ci ha gentilmente fatto un’analisi della situazione, fornendo anche alcuni spunti di sviluppo.
Giannone inizia sottolineando gli aspetti positivi dell’Indice 2018: “Il bello è la conferma di questa eccellenza di Livorno nel campo dello sport, un dato da cogliere in assoluto. La nostra provincia si conferma al massimo livello e ancora una volta viene valorizzato il fatto della grande massa di volontari che lavorano nelle società: questo quarto posto nel numero di tesserati e dirigenti è indice di grande bontà del movimento”.
“Tra gli altri aspetti da evidenziare c’è lo sport finalizzato ai bambini ed un’ottima posizione nel settore amatori e master” “Allora – prosegue il delegato Coni – ecco uno spaccato significativo: volontariato, bambini e master. In mezzo a questo bisogna mettere i risultati tecnici di eccellenza: nuoto, indoor lotta, pugilato e scherma, con poi il quarto posto dell’atletica leggera”.
“Siamo indubbiamente contenti, ma vediamo anche gli aspetti dove possiamo migliorarci. È vero, l’atletica è al quarto posto in Italia, ma paghiamo dazio di un impianto nel quale non possiamo organizzare un evento regionale. Siamo altresì ai primissimi livelli negli sport dove c’è un rapporto con la natura e sport ma non siamo attrattivi per i grandi eventi italiani e internazionali”.
Il tema della sinergia tra accoglienza turistica, visione imprenditoriale sullo sport e utilizzo delle strutture è molto caro a Giannone, il quale lo considera uno degli aspetti fondamentali per il mantenimento di un ruolo centrale nello sport per Livorno.
“Qui serve una riflessione più ampia, ma anche a livello turistico-ricettiva. Il palalivorno è uno dei più bei 4 palazzetti italiani, ma è sottovalutato. Mi piacerebbe diventasse un centro che valorizza lo sport come il Mandela Forum di Firenze”.
Tornando agli indicatori di sportività “Paghiamo dazio agli altri sport di squadra. Abbiamo una grande presenza di calcio, basket, volley, ma mancano altri sport di squadra come la pallamano e l’ hockey su prato”.
“Non dobbiamo ritenerci soddisfatti, ma alzare costantemente l’asticella”. “I numeri del Sole 24 Ore sono coefficienti che fanno aprire gli occhi. La pallavolo a Livorno è all’83mo posto, la pallacanestro al 22mo, il rugby stesso al 12mo. Per il Coni questo indice è un momento di analisi”.
Cosa ci manca dunque con questi numeri? “Servono più eventi sportivi di livello. Anche nel nuoto bisognerà fare delle riflessioni: si potrebbe organizzare un campionato italiano. Esiste un problema di ricettività alberghiera in città, ma si potrebbero fare sinergie con la ricettività della costa a sud. Bisogna dare spazi a sport come la lotta: Riccardo Niccolini e Igor Nencioni stanno facendo un gran lavoro”.
Giannone conclude con il settore master: “è un settore che non va assolutamente sottovalutato. Ad ottobre avremo il mondiale di scherma qui a Livorno e sarà un ritorno di immagine altissimo. E attenzione, non solo di immagine, ma anche economico. Questi atleti vengono accompagnati dalle famiglie e si trattengono solitamente qualche giorno, cosa che raramente accade con i più giovani. In termini economici questo significa ricchezza per la città. Si pensi a cosa potrebbe significare per Livorno avere una programmazione regolare di eventi a carattere nazionale ed internazionale: ricchezza per il territorio, fondi per far crescere lo sport e un sicuro ritorno per chi volesse investire nella Livorno sportiva”.
Il delegato Coni non aggiunge altro ma il suo messaggio è chiaro: abbiamo una tradizione sportiva (di pratica e di vittorie), indicatori ottimi e strutture da potenziare. Manca solo una visione organica per aggiungere lo sport tra gli asset economici della città oltre al porto e alla poca industria rimasta. Basta guardare dall’alto il comparto accademia: accanto all’ippodromo c’è lo stadio e dietro lo stadio un campo scuola, tre palazzetti e una piscina, il tutto davanti al lungomare… di fatto è un piccolo villaggio olimpico permanente che attende un progetto e degli investitori.