Quartiere Venezia: rastrelliere per bici abbandonate e invase dalla vegetazione (Foto)
Livorno 24 luglio 2023 – Quartiere Venezia: rastrelliere per bici abbandonate e invase dalla vegetazione
Un contrasto evidente tra le parole e i fatti. Mentre a Livorno si realizzano ciclabili, si pensa a creare posti per biciclette in città con rastrelliere, c’è un sistema di bike sharing (anche che presenta alcune problematiche) e si inaugura una velostazione a “5 stelle”; nel Quartiere Venezia si assiste ad uno scenario di totale incuria e abbandono delle rastrelliere per bici esistenti.
Su Scali degli Isolotti, in prossimità del ponte di Via della Venezia, si trova uno spazio adibito alla sosta di biciclette, completamente invaso da un’incolta vegetazione che avvolge biciclette e rastrelliere. Ma il problema non è solo questo. In quel punto ci sono due rastrelliere di tipo diverso di cui una addirittura posizionata dietro un palo della luce che già di per sé ne limita l’utilizzo.
Questa la situazione segnalata alla nostra redazione da un lettore, che ci ha inviato delle foto eloquenti. Il lettore si chiede come sia possibile che dopo aver realizzato delle rastrelliere per bici, queste vengano lasciate nell’incuria e nella condizione di non svolgere il loro compito a causa del mal posizionamento e della mancata manutenzione.
“In quel punto ci sono due rastrelliere di tipo diverso di cui una addirittura posizionata dietro un palo della luce che già di per se ne limita l’utilizzo, poi ci si mette anche la vegetazione che l’ha praticamente ingoiata”.
Il lettore suggerisce anche delle possibili soluzioni:
dopo una pulizia dalle piante, non sarebbe opportuno posizionare la rastrelliera spostata dal palo? Oppure, se nella zona per l’amministrazione comunale ci sono troppe rastrelliere e non servono, magari sarebbe meglio posizionarle in altra parte della città dove ce ne bisogno, invece che lasciarle nell’incuria e nella condizione di svolgere il loro compito a causa del mal posizionamento.
Si tratta in primis di una questione di rispetto per tutti i cittadini, anche per chi non va in bicicletta dal momento che; sono un bene pubblico, pagato con i soldi pubblici, quindi dei cittadini. Poi è una questione di rispetto per i cittadini che usano la bicicletta come mezzo di trasporto ecologico e sostenibile, e che hanno diritto ad avere dei servizi adeguati e funzionali.
Si tratta anche di una questione di coerenza tra le politiche per la mobilità e le azioni concrete sul territorio.