Questa notte si torna all’ora Solare
Ora solare 2023: cosa cambia in Italia e perché potrebbe essere l’ultima volta
Livorno 28 ottobre 2023 – Questa notte si torna all’ora Solare
Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023, gli italiani dovranno spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro, passando dall’ora legale all’ora solare. Questo significa che potremo dormire un’ora in più, ma anche che le giornate si accorceranno di un’ora alla sera. Ma perché si fa questo cambio di orario e da quanto tempo? E soprattutto, sarà l’ultima volta che lo faremo?
Il cambio di orario è una misura che risale al 1916, quando fu introdotta per la prima volta in Italia per risparmiare energia durante la prima guerra mondiale. Da allora, il passaggio dall’ora solare a quella legale e viceversa è stato oggetto di diverse modifiche e sospensioni, fino a diventare definitivo nel 1966. Nel 1996, l’Unione Europea ha stabilito un unico calendario per il cambio dell’ora; fissando l’inizio dell’ora solare nell’ultimo weekend di ottobre e quello dell’ora legale nell’ultimo weekend di marzo.
Il motivo principale per cui si cambia l’orario è quello di sfruttare al meglio la luce naturale del sole, riducendo il consumo di energia elettrica per l’illuminazione artificiale.
Secondo i dati, il risparmio energetico ottenuto dal 2004 al 2022 grazie al cambio dell’ora è stato di circa 10,9 miliardi di kWh, con un beneficio economico di circa 2 miliardi di euro. Inoltre, il minor consumo di energia si traduce anche in una riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente.
Tuttavia, il cambio dell’ora non è privo di controindicazioni. Molti studi hanno evidenziato gli effetti negativi che lo spostamento delle lancette ha sul ritmo circadiano, ovvero il ciclo biologico che regola il sonno e la veglia. Il cambiamento repentino dell’orario può causare disturbi del sonno, stanchezza, irritabilità, mal di testa, difficoltà di concentrazione e problemi cardiovascolari. Questi effetti sono più evidenti nei bambini, negli anziani e nelle persone con patologie croniche.
Inoltre, il cambio dell’ora non ha lo stesso impatto in tutti i Paesi europei. In particolare, i Paesi nordici, come la Norvegia, la Svezia e la Finlandia, hanno chiesto più volte all’Europa di abolire l’ora solare e mantenere quella legale tutto l’anno.
Questo perché nei Paesi nordici le ore di luce sono molto poche in inverno e molto molte in estate, indipendentemente dal cambio dell’orario. Per esempio, in Finlandia nel giorno più lungo dell’anno il sole sorge prima delle 4 del mattino e tramonta quasi alle 23.
Per questi motivi, nel 2018 il Parlamento europeo ha votato a favore della proposta di abolire il cambio dell’orario a partire dal 2021. Tuttavia, la decisione finale spetta ai singoli Stati membri, che devono scegliere se rimanere con l’ora solare o con quella legale in modo permanente. Finora nessun Paese ha comunicato ufficialmente la sua scelta e la questione è ancora in fase di discussione.
L’Italia non ha ancora preso una posizione definitiva sul tema.
Secondo un sondaggio condotto da Istat nel 2019, il 52% degli italiani vorrebbe mantenere l’ora legale tutto l’anno, mentre il 32% preferirebbe l’ora solare e il 16% non ha una preferenza. Tra i fattori che influenzano la scelta ci sono le abitudini personali, le esigenze lavorative e familiari, le attività sportive e ricreative e le opinioni sulla salute e sull’ambiente.
Pertanto, non è ancora chiaro se il cambio dell’orario del 2023 sarà l’ultimo o se continueremo a spostare le lancette due volte l’anno. Quel che è certo è che il tema richiede una riflessione approfondita e condivisa, tenendo conto dei pro e dei contro di ogni opzione e delle diverse esigenze dei cittadini europei.