Cronaca 14 Dicembre 2022

Quest’anno il riconoscimento Menorà del Benè Berith sarà consegnato alla Prof. Anita Leonetti Cuzzocrea

Livorno 14 dicembre 2022 – Quest’anno il riconoscimento Menorà del Benè Berith sarà consegnato alla Prof. Anita Leonetti Cuzzocrea

L’Associazione ebraica BENE’ BERITH  “ISIDORO KAHN” , sezione toscana della più antica associazione ebraica internazionale (dedita al sociale ed alla lotta all’antisemitismo e al razzismo tutto, unitamente ad attività di promozione culturale e del dialogo), conferirà quest’anno il riconoscimento “Menorà del Benè Berith 2023/5783” alla Prof. Anita Leonetti Cuzzocrea.

Come avvenne l’anno scorso, quando il riconoscimento venne conferito a Simone Lenzi, Assessore alla Cultura del Comune di Livorno, la consegna avrà luogo, ospitata dalla Comunità Ebraica di Livorno che si ringrazia per la collaborazione, all’inizio della festività ebraica di Chanucchà * che, quest’anno , inizierà con il tramonto del 18 dicembre e che vedrà, intorno alle ore 17.00, l’accensione pubblica della Chanucchià (candelabro) posta dinanzi al Tempio Ebraico di piazza Benamozegh.

La Prof. Leonetti Cuzzocrea è, da anni, una colonna del dialogo interreligioso ( è tra quanti rifondarono l’Amicizia Ebraico Cristiana labronica) ed a lei si devono innumerevoli ed assai partecipate iniziative sulla Memoria, ovviamente in parallelo all’intensa attività scolastica per la divulgazione di una corretta conoscenza dell’ebraismo. Molti anche i suoi articoli quale giornalista.

La Menorà è il simbolo del Benè Berith e riprende il candelabro che si trovava nel Tempio di Gerusalemme : è anche il simbolo dello Stato d’Israele.

Per l’ccasione, verrà conferita una versione policroma in vetro , realizzata dall’artista Marta Cohen Hemsi.

 

La storia della festività:

Antioco Epifane di Siria – ottavo re della dinastia seleucide, erede di una piccola parte dell’Impero appartenuto ad Alessandro Magno – voleva imporre la religione greca alla Giudea. Le mire di ellenizzazione furono contrastate e impedite da Mattatià, un sacerdote di Modiin della famiglia degli Asmonei che insieme ai suoi sette figli, diedero avvio alla rivolta.
Chanukkà è conosciuta anche come la festa del miracolo dell’olio: quando dopo una strenua battaglia, il 25 di Kislev di tre anni dopo (165 a.e.v.), il Tempio fu riconquistato, si doveva procedere alla riconsacrazione. Nel Tempio però fu trovata una sola ampolla di olio puro recante il sigillo del Sommo Sacerdote. Per la preparazione di olio puro (viene considerato olio puro quello raccolto dalle prime gocce della spremitura delle olive) occorrevano otto giorni. Nel trattato talmudico di Shabbat (21b) leggiamo del grande miracolo che occorse: l’olio che poteva bastare per un solo giorno, fu sufficiente per otto giorni, dando così la possibilità ai Sacerdoti di prepararne dell’altro nuovo. In ricordo di quel miracolo, i Saggi del Talmud istituirono una festa di lode e di ringraziamento al Signore che dura appunto 8 giorni: Chanukkà che letteralmente, significa “inaugurazione”.

La prima sera della festa si accende un lume su un candelabro speciale a nove bracci, e ogni sera, per otto giorni, se ne aggiunge uno in più, fino a che l’ottava sera si accendono 8 lumi. Questo candelabro si chiama Chanukkià e può avere diverse forme. L’indicazione è che gli otto contenitori per le candele siano tutti allineati alla stessa altezza e che il nono – lo shammash, il servitore, quello che serve per accendere gli altri lumi – sia in una posizione diversa.
I bambini ricevono regali e in particolare delle trottoline su cui compaiono le iniziali delle parole “Un grande miracolo è avvenuto lì”.

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