Raccolta differenziata, le critiche di Rifiuti zero dalle fototrappole alla tariffazione puntuale
Livorno 12 agosto 2023 – Raccolta differenziata, le critiche di Rifiuti zero dalle fototrappole alla tariffazione puntuale
“Si avvicina ferragosto e Aamps, insieme al Comune di Livorno, ne approfitta per incrementare la politica degli annunci e delle promesse, per nascondere il disastro della gestione di questi ultimi anni e sperando così di non rovinare le ferie ai livornesi”.
Rifiuti zero inizia così il suo commento alla gestione dei rifiuti in città e prosegue specificando tutto quello che non va
“Pochi giorni fa l’annuncio di un prossimo acquisto di ben 24 telecamere al costo di almeno 92mila euro, più altri 40mila euro all’anno per gestirle, nel tentativo di arginare il crollo della raccolta differenziata, l’abbandono di rifiuti e il danneggiamento dei cassonetti non-intelligenti.
Tutta fatica sprecata, oltre che costosa.
Nel programma amministrativo era prevista invece la progressiva conversione delle zone servite dai cassonetti in quartieri gestiti con un porta-a-porta assistito da isole ecologiche e postazioni mobili.
Non solo: per controllare il corretto conferimento dei rifiuti il sindaco aveva promesso agli elettori di istituire anche a Livorno, come in moltissimi comuni della Toscana, il servizio di vigilanza ambientale da parte dei volontari delle associazioni.
Con una spesa irrisoria, limitata al rimborso delle spese, decine di comuni toscani riescono infatti a controllare il territorio ed a svolgere compiti di educazione ambientale, con altissimi standard di efficienza del servizio.
Ma a Livorno non è tradizione rispettare le promesse elettorali, perciò si preferisce insistere con sistemi di raccolta che fanno acqua da tutte le parti, buttando soldi pubblici per acquistare presunte foto-trappole che non risolveranno nessun problema.
Inoltre, è stata annunciata l’estensione della cosiddetta tariffa puntuale ad altri due quartieri, entro la fine dell’anno, dopo la “sperimentazione” nella zona sud.
In realtà non c’è nessuna tariffa puntuale, che dovrebbe prevedere il pagamento della tariffa in base alla quantità di rifiuti indifferenziati raccolti: meno si differenzia, più si paga.
A Livorno infatti non si fa niente di tutto ciò:
i cittadini a cui viene applicato il sistema del sacchetto con chip elettronico beneficiano automaticamente di uno sconto in bolletta, senza nessun controllo sui rifiuti differenziati o meno e senza parametrare la tariffa in base al risultato.
“Una presa in giro”, inutile e molto costosa.
Il Comune, ha annunciato che grazie alla sperimentazione di questo sistema la frazione indifferenziata raccolta sarebbe calata drasticamente, ma in realtà durante l’introduzione della finta tariffa puntuale la percentuale di raccolta differenziata in città è crollata ulteriormente, arrivando addirittura al 59%, rispetto al 70% di 4 anni fa.
Molto probabilmente, quindi, si è aggravato il fenomeno del turismo dei rifiuti indifferenziati, che migrano verso le zone servite dai cassonetti, oppure intorno ai cestini stradali, oppure che finiscono nei bidoncini per la raccolta differenziata; l’ultimo bilancio approvato da Aamps racconta, ad esempio, di una percentuale di frazione estranea presente nella raccolta del multi-materiale che arriva a toccare punte del 50%!
La verità dunque è che a Livorno l’azienda Aamps ed il Comune organizzano la raccolta differenziata, affidandosi ad un sistema di cassonetti ripetutamente danneggiati, ad un porta-a-porta disorganizzato e privo di assistenza, a controlli inesistenti ed alla “sperimentazione” di sacchetti con chip che non servono a niente.
Ridicola poi la tabella di marcia prevista per l’estensione di questo progetto: 7mila utenze in più all’anno significa completare la diffusione del nuovo sistema in un paio di decenni.
Quel che è certo è il gigantesco danno ambientale, economico e per la qualità della vita dei cittadini che questa situazione comporta”.