Livorno 2 giugno 2023 – Raccolta firme su salario minimo, Trotta (PaP): “L’Italia, una Repubblica fondata sullo sfruttamento”
“L’Italia è l’unico paese OCSE in cui i salari negli ultimi 30 anni non solo non sono aumentati, ma addirittura sono diminuiti: -2,9%. Proprio per questo motivo un giovane su quattro è a rischio povertà, e davanti una situazione già nera, si è aggiunto il boom dei prezzi, frutto, secondo la stessa BCE, dei profitti che le grandi aziende stanno facendo speculando sui prezzi. Aziende come Bp, Eni, Equinor, Repsol, Shell e TotalEnergies hanno guadagnato 74,55 miliardi di dollari nel primo semestre del 2022. Soldi pagati da noi con le bollette.
E mentre i loro dividenti aumentano, i salari restano al palo. Da 25enne posso dire che il salario dovrebbe essere il primo tassello di un cambiamento più grande, un piccolo tassello necessario per garantire una vita dignitosa ad una generazione come la mia, sempre più affossata dall’incertezza sul futuro e molto probabilmente destinata ad una vita di precarietà se qualcosa non si smuove. Un salario minimo servirebbe inoltre per far uscire immediatamente dalla povertà 5milioni di lavoratori e lavoratrici italiane, che ad oggi rientrano nella categoria dei “working poor”, cioè persone che pur lavorando a tempo pieno fanno fatica ad arrivare a fine mese, o proprio non ci arrivano.
La cosa positiva è che di salario minimo da qualche anno si è cominciato a parlarne, ma a volte la sensazione è che le forze politiche lo agitino più come bandierina per ottenere consensi facili. Lo si vede con il governo attuale che a novembre ha respinto sia la direttiva europea sull’introduzione di un SM sia le mozioni di facciata presentate dall’opposizione (il Partito Democratico in 15 anni di governi non ha fatto assolutamente nulla). Ecco, noi riteniamo che il salario minimo, invece, sia una misura che potrebbe fungere da leva per cambiamenti più complessivi nel mondo del lavoro e nella politica industriale (oggi desaparecida).
Per questo il deposito in Cassazione di una Legge di Iniziativa Popolare (LIP) che mira a costringere il Parlamento a discutere seriamente l’introduzione di un salario minimo di 10 € lordi l’ora. A lanciare questa campagna sono Unione Popolare, esponenti di organizzazioni sindacali, associative, partitiche.
Anche qua a Livorno ci organizzeremo insieme al Partito di Rifondazione Comunista, ci siamo visti e sentiti con continuità con il loro segretario Marco Chiuppesi, che oggi non poteva essere presente, e tutti i militanti. Abbiamo sempre detto che il percorso di Unione Popolare non si sarebbe fermato con le elezioni politiche del 2022, e infatti questa proposta di legge e la raccolta firme che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi ne è la dimostrazione.”
“La partecipazione popolare è la differenza fra la nostra proposta e le altre” aggiunge Vittorio Cateni, coordinatore livornese di Potere al Popolo!
“Moduli, banchetti, raccolta firme e iniziative in tutta Italia dovranno essere lo strumento attraverso cui permettere l’ingresso in scena e l’organizzazione dell’unico attore che può mettere in discussione i rapporti di forza esistenti. In fondo la Francia dimostra che addirittura una legge già approvata può essere insidiata non tanto dai numeri delle opposizioni parlamentari, ma dalla mobilitazione popolare nelle strade e nei posti di lavoro del Paese.
Non sarà un processo breve e la LIP è solo un tassello. Ricostruire nella società – prima che in Parlamento – rapporti di forza favorevoli alla maggioranza e che possano mettere alle corde la minoranza dei privilegiati non si fa in sei mesi (a tanto ammonta il tempo a disposizione per raccogliere le 50mila firme della LIP) né tantomeno con una tornata elettorale.
Serve vincere nella società prima ancora che nelle istituzioni. È questa la ricchezza di questa Legge di Iniziativa Popolare sul salario minimo. È per questo che l’elemento chiave, tanto per il salario minimo quanto per trasformazioni più profonde, è la partecipazione popolare.
L’attore che manca. L’attore che serve. Almeno quanto un salario minimo di 10 € l’ora.”
I banchetti inizieranno sabato 3 giugno alla Casa del Popolo Heval in via Mentana 13, proseguiranno nelle settimane a venire.