Cronaca 6 Giugno 2023

Raddoppiano denunce e arresti per furti. Il bilancio di un anno di attività dei carabinieri

Livorno 6 giugno 2023 – Raddoppiano denunce e arresti per furti. Il bilancio di un anno di attività dei carabinieri

Il punto sull’attività svolta, ricordando i risultati conseguiti dai Carabinieri in tutta la provincia di Livorno e sul significativo impegno in Italia e all’estero dei militari della 2^ Brigata Mobile.

I Carabinieri del Comando Provinciale hanno assicurato la loro vicinanza ai cittadini attraverso le quattro centrali operative dove arrivano le richieste del 112 NUE, il Numero Unico di Emergenza europeo, le pattuglie dei Nuclei Operativi e Radiomobili delle Compagnie di Livorno, Cecina, Piombino e Portoferraio nonché delle 27 Stazioni dislocate su tutta la provincia.

Complessivamente, negli ultimi 12 mesi le Centrali Operative dell’Arma hanno ricevuto circa 26.600 telefonate, dalle richieste di informazioni agli interventi più urgenti e delicati ed hanno presidiato il territorio con 20.500 servizi esterni, nel corso dei quali sono stati identificate 70.000 persone, 46.000 veicoli e 1.200 servizi di ordine pubblico con un impiego di 2.000 militari.

Significativa anche l’attività di ricezione delle denunce: 12.000 complessivamente quelle presentate negli ultimi dodici mesi presso i Comandi dell’Arma labronica, pari al 71% di quelle complessivamente presentate alle forze di polizia della provincia.

La percentuale si alza al 74% prendendo in considerazione il numero dei delitti denunciati all’Autorità Giudiziaria: su un totale di oltre 14.500, i carabinieri ne hanno perseguiti quasi 11.000 

Questi dati raccontano la quotidiana ed incessante attività svolta dall’Arma di Livorno che al di fuori del capoluogo assicura quasi in via esclusiva i servizi di prevenzione e di controllo del territorio.

Il riscontro di quest’attività si trova nel numero degli arresti, più di 400, e delle denunce, oltre 3.500, riferiti allo scorso anno ed ai primi mesi del 2023.

 

Sempre alta è l’attenzione di questo Comando Provinciale sul fenomeno della violenza di “genere”. 3 stanze dedicate all’ascolto di vittime di violenze, ovvero locali particolari per chi risente delle difficoltà di denunciare episodi che afferiscono alla sfera intima e privata, si trovano a Livorno, Cecina e Portoferraio, con una diffusione tesa a soddisfare le esigenze delle diverse aree della provincia.

L’attività di contrasto della violenza di genere ha condotto l’Arma di Livorno ad operare 4 arresti in flagranza. In stretta collaborazione con la locale Procura della Repubblica, che ne ha avallato le risultanze investigative, i Carabinieri di Livorno hanno proceduto all’esecuzione dei seguenti provvedimenti restrittivi:

12 custodie cautelari in carcere;

7 arresti domiciliari;

18 ordini di allontanamento e divieto di avvicinamento alla persona offesa;

3 obblighi di dimora;

2 divieti di dimora.

Per quanto riguarda in particolare le violenze sessuali ne sono state denunciate 19 negli ultimi 12 mesi, per le quali 13 sono state le persone denunciate in stato di libertà e 4 quelle tratte in arresto.

Tra queste ricordiamo quella avvenuta la notte di capodanno sull’Isola d’Elba. Le indagini del Comando Provinciale hanno permesso di identificare ed arrestare il presunto autore.

L’anno in corso è stato funestato da ben quattro omicidi, avvenuti in contesto familiare o tra conoscenti, per i quali hanno proceduto i Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno, i cui presunti autori sono stati tutti assicurati alla Giustizia.

Tra le operazioni di rilievo operate negli ultimi 12 mesi, si segnalano:

28 giugno 2022;

il sequestro di oltre € 500mila di beni intestati ad un italiano ritenuto appartenente alla locale di ‘ndrangheta denominata “Cosca Gallace” di Guardavalle (CZ), accusato di diversi gravi reati tra i quali estorsione e associazione finalizzata al traffico di droga. Detto provvedimento ablatorio veniva emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze al termine della nota operazione GEPPO-CALATRURIA, conclusa nella primavera del 2021, che aveva portato al sequestro ad opera dei Carabinieri labronici di oltre 180 kg. di cocaina ed aveva disvelato interessi imprenditoriali della suddetta consorteria di ‘ndrangheta in Toscana;

18 luglio 2022,

da un filone dell’indagine denominata ARCANUM, l’arresto in flagranza di reato di un albanese per il porto abusivo di un’arma clandestina di fabbricazione russa.

Nel corso dell’attività investigativa era emersa la possibile presenza di una persona armata nell’area livornese e pertanto i carabinieri sono prontamente intervenuti, individuando e bloccando il sospettato presso un esercizio commerciale della periferia cittadina, trovandogli effettivamente addosso una pistola, di fabbricazione sovietica, marca Tokarev modello TT-33 con caricatore inserito e nove colpi;

19 luglio 2022,

nell’ambito della citata operazione ARCANUM, è stata data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un italiano e due albanesi accusati di associazione per delinquere finalizzata ad estorsione, usura, illecita concorrenza con violenza e minaccia, lesioni personali aggravate e porto abusivo di arma. Nell’ambito della medesima operazione furono altresì deferite a piede libero, per aver agevolato l’organizzazione sotto vari aspetti, oltre 30 persone.

Le indagini dei carabinieri hanno portato alla luce un vero e proprio racket attivo nella gestione del servizio di vigilanza/sicurezza presso diversi locali notturni, quali discoteche, pub locali di intrattenimento presenti nell’area livornese e nelle attigue province di Lucca, Pisa e Firenze. Secondo la ricostruzione indiziaria, le attività criminali erano poste in essere da un’organizzazione appositamente costituitasi che utilizzava, come paravento formale, la società ARCANUM SICUREZZA GLOBALE S.r.l., agenzia privata che si occupava della gestione della sicurezza nei locali;

26 agosto 2022,

nell’ambito dell’operazione BLACK JACK, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 2 italiani ed il deferimento a piede libero di un terzo albanese, accusati di far parte di un sodalizio italo-albanese dedito ai reati di usura ed estorsione. In base alla ricostruzione degli investigatori, la vittima aveva ricevuto un prestito di alcune migliaia di euro a fronte del quale le furono richiesti dal gruppo criminale interessi pari al 120% su base annua.

La stessa vittima, per far fronte al debito contratto, si era nuovamente rivolta agli usurai per ottenere altro denaro, ed il tasso usuraio era arrivato all’800% su base annua. Dalle perquisizioni eseguite a carico degli arrestatiè scattato il sequestro di contanti per alcune migliaia di euro;

5 dicembre 2022,

l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un italiano accusato di estorsione ai danni di una nota azienda vinicola dalla provincia labronica. Tramite EUROPOL sono stati acquisiti dati informatici presso server ubicati all’estero che hanno consentito l’identificazione del presunto autore della condotta estorsiva. Attraverso email criptate richiedeva un pagamento in bitcoin per scongiurare l’incendio dei pregiati vigneti.

Tra gli arresti più recenti ricordiamo altresì quello del presunto autore della grave aggressione avvenuta agli scali Novi Lena.

Una delle indagini che ha destato l’attenzione dell’opinione pubblica è stata quella relativa all’individuazione di un sedicente medico chirurgo cardiologo 65enne, da oltre 10 anni residente sull’Isola d’Elba. L’uomo è stato denunciato per esercizio abusivo della professione medica in quanto non solo non iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ma neanche in possesso di laurea in Medicina e Chirurgia.

Le indagini sono partite da un controllo sui percettori del reddito di cittadinanza, tra i quali figurava anche il presunto medico. Dagli accertamenti svolti è emerso che l’uomo, benché conosciuto in pubblico come medico chirurgo specializzato in cardiologia ed esercitasse a tutti gli effetti la professione sanitaria privatamente effettuando visite a domicilio e prescrivendo medicinali, avrebbe presentato 3 diverse istanze nelle quali si dichiarava disoccupato e pertanto avrebbe indebitamente percepito il reddito di cittadinanza a partire dall’aprile 2019 per un importo di 500 euro mensili.

A proposito di indebita percezione del reddito di cittadinanza;

 le scrupolose e puntuali verifiche svolte dall’Arma territoriale in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Livorno ha permesso di individuare e denunciare 26 percettori, recuperando una somma di pari a quasi 145.000 euro.

Consistente è stata l’attività di contrasto sviluppata nella lotta al traffico di droga. 36 le persone arrestate tra i quali un minore e 19 stranieri; 9 esecuzioni di ordinanze dell’A.G. di cui 4 nei confronti di stranieri; 88 denunce a piede libero tra cui 4 minori e 33 stranieri coinvolti; 178 le persone segnalate all’autorità amministrativa quali assuntori di sostanze stupefacenti di cui 22 minori e 23 stranieri.

Significativi i quantitativi sequestrati: oltre 40 kg, di varie sostanze tra le quali cocaina, hashish, eroina, cannabis, MDMA. In tale specifico ambito, nel corso di due distinte operazioni condotte nel centro cittadino, sono stati arrestati un albanese sorpreso in possesso di mezzo chilo di hashish, cocaina e denaro contante e di un tunisino bloccato con un chilo e duecento grammi di cocaina.

Il fenomeno delle truffe,

per quanto insidioso e presente in provincia, ha continuato a far registrare un calo significativo nei confronti dei dodici mesi precedenti, passando da 1.086 a 955 con una diminuzione del 12%, mentre 232 i presunti autori individuati e denunciati alla Procura della Repubblica.

Al calo del fenomeno ha certamente contribuito l’attività di sensibilizzazione dell’Arma a favore delle principali vittime di questo reato, individuabili tra le persone anziane. Quest’ultime, infatti, sono risultate spesso vittime di truffe da parte di soggetti che carpiscono la loro fiducia spacciandosi per appartenenti ad enti o società di pubblico servizio, se non anche di forze di polizia, o vantando la conoscenza diretta di parenti o conoscenti dei soggetti raggirati.

Ampia è stata l’opera di informazione dell’Arma, soprattutto mediante i Comandanti di Compagnia e di Stazione che presso i luoghi di aggregazione di persone anziane (come ad esempio circoli per anziani e parrocchie) hanno incontrato la cittadinanza fornendo utili informazioni e consigli nonché diffondendo un pratico vademecum divulgativo, realizzato dal Comando Provinciale.

Più di 50 gli incontri finora tenuti ognuno dei quali ha visto una grande ed interessata partecipazione, oltre 1.000 le persone coinvolte grazie alla collaborazione di diocesi e parrocchie, amministrazioni comunali e associazionismo.

Sempre in tema di truffe, si ricorda l’intervento di un militare dell’Arma che ha sventato una truffa “dello specchietto”.

È accaduto il 25 marzo u.s. a Cecina dove un carabiniere effettivo alla Stazione di Rosignano Solvay, mentre si trovava libero dal servizio con la famiglia; è intervenuto impedendo che un anziano cadesse vittima di un raggiro e consentendo di identificare e denunciare in stato di libertà una coppia di giovani malintenzionati.

Particolare impegno si è profuso nel contrasto ai reati contro il patrimonio. Sono stati denunciati per furto 334 soggetti e tratti in arresto 34. E’ un significativo aumento rispetto ai 188 denunciati ed ai 18 arrestati del precedente periodo di riferimento.

A fronte di una diminuzione delle rapine passate da 65 a 57, sono stati assicurati alla giustizia 36 rapinatori a fronte di 24 del precedente periodo di riferimento.

Analogamente le estorsioni sono passate da 95 a 40 degli ultimi 12 mesi con una diminuzione del 57% ma gli estorsori individuati sono passati da 18 a 22.

In tema di vicinanza alla popolazione, ed in particolare alle giovani generazioni, grazie alla fattiva collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale e dei dirigenti degli istituti scolastici, oltre 60 gli incontri tenuti presso le scuole della provincia con più di 100 classi coinvolte e 2.000 studenti; ma anche le porte delle caserme si sono aperte per accogliere giovani studenti in visita ai Comandi del territorio labronico. I temi trattati sono stati la cultura della legalità, il contrasto al bullismo ed al cyberbullismo, le conseguenze dell’assunzione di sostanze stupefacenti ed alcoliche.

Non solo i Carabinieri del Comando Provinciale ma anche i militari dei reparti speciali operano per garantire la sicurezza ai cittadini con particolare riguardo a specifici ma importanti settori:

N.A.S., Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, specializzato nei controlli e negli accertamenti sul rispetto delle norme sanitarie, a tutela della salute pubblica e della sicurezza alimentare;

il N.I.L., Nucleo Ispettorato del Lavoro, impegnato nel garantire e verificare la sicurezza dei lavoratori e sui luoghi di lavoro;

R.O.S., Raggruppamento Operativo Speciale, organo investigativo con specifiche competenze sia sulla criminalità organizzata che sul terrorismo nazionale ed internazionale;

T.P.C., Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, per le indagini riguardanti il patrimonio storico – artistico – culturale;

N.O.E., Nucleo Operativo Ecologico, specializzato per le attività inerenti al settore dei rifiuti ed al contrasto del traffico irregolare degli stessi.

i Reparti Forestali con il Gruppo Carabinieri Forestale di Livorno, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Cecina ed il Reparto Carabinieri Parco Nazionale “Arcipelago Toscano”, con sede in Portoferraio le cui attività si concentrano sulla tutela del paesaggio e dell’ambiente.

Significativo l’impegno in Italia e all’estero dei militari della 2^ Brigata Mobile al comando del Generale Stefano Iasson, da anni impiegati nelle principali missioni di pace nelle aree di crisi, nonché in Italia in occasione di eventi straordinari o calamità naturali.

Istituita il 15 settembre del 2001, la 2^ Brigata Mobile aggiunge il requisito dell’intervento e dello spostamento rapido alla capacità di svolgere funzioni militari e di polizia. Essa rappresenta pertanto una novità in campo militare internazionale e si dimostra particolarmente funzionale davanti alle esigenze organizzative, addestrative e logistiche delle missioni dell’Arma all’estero.

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