Rapporto criminalità, Rossi: “Contrastare l’illegalità per promuovere benessere e sviluppo”
FIRENZE 5 gennaio 2020 – Alzare il livello di consapevolezza per salvaguardare un corpo sociale e un apparato amministrativo che appaiono ancora sostanzialmente sani ma che non sono estranei a fenomeni di illegalità e infiltrazione da parte della criminalità organizzata. Rispondere al bisogno forte di giustizia da parte dei cittadini toscani che, oltre che un sentimento insito nel dna di questa regione, è anche una condizione imprescindibile per la crescita, il benessere e la prosperità economica. Per promuovere investimenti e sviluppo.
Questi alcuni degli spunti che il presidente della Regione Enrico Rossi trae dalla presentazione del Terzo Rapporto sulla criminalità in Toscana curato dalla Scuola Normale superiore di Pisa su incarico della Regione. “Indagare il fenomeno per capire come si presenta nella nostra società è più che mai importante – dice Rossi – e proprio per questo abbiamo deciso, tre anni fa, di promuovere questa ricerca che è uno strumento prezioso e che diffonderemo nei territori come base utile per aumentare la vigilanza e costruire argini di legalità”.
Ma se il corpo sociale toscano appare reattivo di fronte a fenomeni come la corruzione, ciò non toglie che il fenomeno, pur non in forme eclatanti, tuttavia esista. “Credo che gli attori politici della nostra regione siano in media meno coinvolti, anche se non possiamo nasconderci che segnali preoccupanti ci sono. E questo, spesso, è dovuto alla poca chiarezza di una legslazione che oggi appare quanto meno confusa. E’ quanto spesso ci viene segnalato ad esempio riguardo al codice degli appalti. Credo che mettere mano alla legislazione rendendola più chiara, più incisiva potrebbe servire a togliere terreno alle attività illecite” . In Toscana, ricorda Rossi, “con la legge urbanistica abbiamo cercato di contrastare le opacità del sistema fornendo indicazioni chiare ai sindaci, in modo da non lasciare margini di ambiguità. Ma su questo dobbiamo insistere”.
Su un punto, in particolare, è necessario lavorare. “Il traffico di rifiuti genera facilmente illegalità, per questo credo che riuscire a risolvere il problema in modo da trattare tutti i rifiuti in Toscana, chiudendo in loco l’intera filiera, sia un imperativo per scongiurare derive criminali che purtroppo riguardano anche di recente sono state evidenziate dalle indagini della magistratura”.
Un altro punto essenziale è quello della formazione. “Rafforzare le competenze degli alti dirigenti della pubblica amministrazione, quelli scelti direttamente dalla politica, sono un altro passaggio decisivo per fare muro rispetto all’illegalità. Così come dovremo interrogarci, in sintonia con il lavoro di forze dell’ordine e magistratura, su come contrastare fenomeni più gravi come quello del traffico di droga, specialmente nei porti e negli interporti o rafforzare ancora la tutela del lavoro, combattendo il nero, lo sfruttamento di tipo schiavistico che ancora permane e che alimenta sacche di illegalità diffusa”
Alzare la consapevolezza della società, costruire argini all’illegalità sono temi che vanno di pari passo. Per questo la Regione, ha detto infine Rossi, aderirà alla proposta del prefetto di Firenze Laura Lega di organizzare degli Stati generali sulla mafia in Toscana.