Raspanti sulle case popolari: “Azzerare il canone concessorio di Casalp per finanziare le manutenzioni”
“Livorno conosce da anni una situazione drammatica di precarietà ed emergenza abitativa che non può essere affrontata in modo superficiale o propagandistico. Il numero di coloro che ha perso o rischia di perdere la casa è molto alto e in questi anni sono mancate soluzioni all’altezza del problema. Molte persone, prive di un’alternativa alla strada, hanno optato per soluzioni illegali. Molte altre, inserite in alloggi popolari o di emergenza abitativa, vivono in edifici fatiscenti. Il patrimonio ERP della nostra città è vecchio e malmesso, e in assenza di interventi decisivi tra pochi anni sarà per lo più inutilizzabile.
Andrea Romiti prima ha annunciato una revisione delle graduatorie per dare la precedenza alle famiglie italiane, forse non sapendo che le famiglie straniere sono poco più di 170 sul totale delle oltre 5500 assegnatarie di case popolari e rivelando di essere così annebbiato dai pregiudizi da non riuscire più a vedere la realtà dei fatti. Oggi annuncia un esposto al Prefetto per le condizioni, oggettivamente inaccettabili, di molte abitazioni, di fatto riconoscendo che fino a oggi il Ministro dell’Interno e il Governo non hanno fatto niente per affrontare questa situazione. Da chi si candida a fare il Sindaco è lecito aspettarsi proposte concrete, non slogan elettorali. Come intende affrontare la situazione Romiti? Crede davvero che i livornesi più in difficoltà, abbandonati da anni, credano che basti una sua comunicazione al Prefetto per cambiare le cose? Crede che nessuno abbia mai provato ad affrontare la questione in quelle sedi?
Noi crediamo che servano interventi decisivi su almeno quattro assi:
- Istituire un tavolo con le forze dell’ordine, l’ASL, gli altri enti pubblici possessori di immobili e i grandi proprietari privati per reperire edifici e appartamenti da destinare all’emergenza abitativa;
- Istituire una task force sociale inter-istituzionale per promuovere l’inclusione sociale delle persone in oggettiva e grave difficoltà che hanno trovato riparo in edifici occupati abusivamente, mettendo a loro disposizione soluzioni legali di pronta accoglienza reperite grazie al tavolo;
- Azzerare nell’arco di tre anni il canone concessorio che CASALP Spa paga al Comune, liberando oltre un milione di euro annue per gli interventi di ripristino e di recupero;
- Rimettere in moto i “piani di recupero”, demolendo gli edifici ormai inservibili e ricostruendone di migliori e di più capienti.
A questi interventi se ne dovrà aggiungere uno che riguarda il bilancio del Comune di Livorno. Circa 11 degli oltre 15 milioni di euro che compongono il debito degli inquilini verso Casalp è frutto di situazioni di grave povertà o forte svantaggio. Si tratta di quasi 1000 famiglie con un reddito convenzionale annuo inferiore a 8000 euro, a cui se ne aggiungono quasi 300 con un reddito tra gli 8000 e il 16000 euro annui. Il Comune deve ripristinare una voce di bilancio destinata a coprire le situazioni di morosità incolpevole, perché nessuna famiglia può rimettersi in piedi con debiti così consistenti sulle spalle. In questo modo, Casalp avrà a disposizione ulteriori risorse da investire nella manutenzione del patrimonio”.
Fare campagna elettorale sulle spalle delle persone più svantaggiate non è serio”.
Andrea Raspanti, Futuro!