“I reati ipotizzati a carico della Lonzi e della RARI sono gravissimi. Le intercettazioni, agghiaccianti”
Raspanti-Cepparello: Vicenda gravissima, serve rafforzare il controllo pubblico sulla gestione dei rifiuti.
“I reati ipotizzati a carico della Lonzi e della RARI sono gravissimi. Le intercettazioni addirittura agghiaccianti.
Fatta salva la necessità che la giustizia segua il suo corso completo, pare che esistano già evidenze di una gestione di rifiuti pericolosi deliberatamente contraria alla normativa e alla salute pubblica. A rendere ancora più delicata e drammatica la vicenda, ci sono i rapporti storici tra le aziende in questione e AAMPS, società di cui è proprietario il Comune e che sta attraversando un momento molto difficile.
Di questi rapporti, il Consiglio Comunale dovrà ricostruire, per quanto di sua competenza, puntualmente il quadro. Dovrà inoltre comprendere la ricaduta che il fermo delle due aziende avrà sul futuro di AAMPS.
Sarà infine importante capire cosa, nei controlli, non ha funzionato in tutti questi anni a fronte delle tante segnalazioni da parte di cittadini e dalle non infrequenti domande di una parte della politica.
Quanto accaduto ripropone senza dubbio il tema del controllo pubblico della gestione dei rifiuti. Dall’inizio del nostro mandato abbiamo chiesto al Sindaco di farsi promotore di un’iniziativa, in ATO, per mantenere completamente in mano pubblica RetiAmbiente.
Lo Stato deve assumersi direttamente la responsabilità dei processi più delicati e di maggiore impatto sulla vita della comunità. A maggior ragione dopo episodi come questi.
Recentemente una fitta schiera di sindaci toscani ha fatto propria l’istanza di interrompere l’iter di ingresso del socio privato nella maxiazienda interprovinciale, suscitando una risentita reazione da parte di alcuni altri sindaci che sono arrivati a chiedere addirittura a Rossi un atto d’autorità per commissariare l’ATO Costa.
Crediamo che il Comune di Livorno debba far propria questa battaglia abbandonando posizioni ideologiche di mera contrapposizione per cui non esistono margini normativi, come quella di uscire da ATO. Mantenere RetiAmbiente al cento per cento pubblica è una strada davvero percorribile, a patto che si sia disposti a interloquire costruttivamente anche con sindaci di diversa appartenenza politica.
Andrea Raspanti e Giovanna Cepparello
Futuro!”