Referendum sul nuovo ospedale: verso la raccolta firme per i due questiti (consultivo e abrogativo)
Il voto sarà probabilmente nella prossima primavera. FdI chiede anche la modalità elettronica tramite Spid
Livorno, 9 settembre 2022 – Novità in arrivo sul prossimo referendum comunale sui temi del nuovo ospedale.
A renderle note sono stati i membri del comitato, ospiti di un incontro con la stampa organizzato da Fratelli d’Italia, formazione politica che – insieme alle altre di opposizione – sostiene il referendum.
Il Collegio di Garanzia – ha spiegato il portavoce del Comitato, Leonardo Bertelli – ha fissato la prossima riunione per il 13 settembre prossimo, dopo la prima seduta del 24 agosto scorso. La domanda referendaria era stata presentata in Comune a luglio.
Se dal Collegio – come auspicato – dovesse arrivare il via libera , decorreranno 90 giorni per la raccolta delle firme, il cui numero sarà molto importante. Il numero minimo per far scattare il voto cittadino sono 4mila firme, ma qualora si riesca a raggiungere il numero di 9000 non si applicherà il quorum sulla validità della votazione.
I quesiti saranno due: uno consultivo e uno abrogativo della delibera comunale nella parte in cui si definiscono le permute. Quello delle permute non è un aspetto secondario perché ciò che spetterebbe di permuta al Comune per le aree del parco Pertini – sottolineano i promotori – sarebbe completamente da riqualificare con un’ulteriore spesa pubblica.
Raccolte le firme, la prima finestra utile per il voto sarà la primavera 2023.
Fratelli d’Italia – ha ribadito Andrea Romiti – chiederà che si possa votare anche in modalità online con lo Spid, come già previsto per i comitati di zona.
A sostenere la battaglia del Comitato promotore c’erano diversi esponenti di Fdi: oltre a Romiti, Francesco Michelotti (assessore all’Urbanistica a Siena e candidato al proporzionale alle prossime Politiche), Ornella Beretta e Giuseppe (Pino) Iurescia.
“Quello del nuovo ospedale che sconfina sul parco Pertini abbandonando gran parte del resto è un progetto completamente sbagliato” – hanno argomentato i presenti – “Non si recupera l’esistente ma si consuma nuovo suolo senza sapere che cosa si farà degli spazi che rimangono. Questo col rischio poi di degrado dell’area che risulterà lasciata a se stessa. Con quei soldi si potrebbe ammodernare la struttura esistente. Impegneremo il Governo Meloni perché si riveda questa scelta sbagliata”.
Ornella Beretta e Pino Iurescia, in rappresentanza di Collesalvetti hanno sottolineato che si rischia inoltre di costruire un ‘grosso ambulatorio’ privo di tutte quelle specialità che l’Asl ha gradualmente spostato a Cisanello. Critiche anche per un progetto caduto e deciso dall’alto, senza la minima consultazione popolare su un tema così nevralgico per la vita delle persone.