Referendum taglio dei parlamentari, gli italiani scelgono il SI: si cambia
Risultati referendum, nei seggi scrutinati, vince il sì con il 69%.
Secondo i dati del Viminale vince il Sì con il 69% mentre i ‘No’ sono poco meno del 31%.
L’affluenza alle urne per il referendum costituzionale si è attestata al 54,3 per cento.
Con la vittoria del Sì al referendum costituzionale, verranno modificati gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione.
La novità più importante riguarda il taglio del numero dei parlamentari, che saranno ridotti da 945 a 600.
Alla Camera i deputati diventeranno 400 (attualmente sono 630)
Gli eletti nella circoscrizione Estero scendono da 12 a 8.
I senatori, invece, passano da 315 a 200, con una diminuzione anche nella circoscrizione Estero da 6 a 4.
Inoltre la riforma prevede che:
nessuna Regione possa eleggere meno di 3 senatori (finora erano 7), fatta eccezione solo per il Molise (2) e la Valle d’Aosta (1).
Diminuendo il numero dei parlamentari verranno conseguentemente modificati la legge elettorale e i regolamenti parlamentari.
I cittadini italiani con l’espressione del loro voto sembrano attualmente preferire il taglio dei parlamentari, con conseguente; riduzione dei costi della politica e snellimento dei tempi di lavoro.
Il risparmio dei costi della politica
Un elemento centrale della campagna per il Sì è quello legato al risparmio derivante dalla diminuzione del numero degli eletti.
Tagliare i parlamentari significa infatti anche risparmiare sulla quota per indennità, spese per l’esercizio del mandato e rimborsi spese di senatori e deputati, oltre che diminuire, sia pure in minima parte, i costi fissi di Camera e Senato.
Non è semplicissimo fare una stima dei costi in meno:
qui AGI quantifica in circa 80 milioni l’anno i risparmi derivanti dal passaggio a 600 parlamentari (cui si andrebbero a sommare altri costi indiretti), per un totale di circa 400 milioni a legislatura
Meno parlamentari per lavorare meglio
Un ridotto numero di parlamentari inciderebbe anche sui tempi e sulle dinamiche di lavoro, nella lettura dei sostenitori del Sì.
Questo perché sarebbero velocizzati anche i lavori nelle Commissioni, che spesso determinano lungaggini e intoppi più dei lavori di Aula (dove comunque i tempi sono contingentati).