Regionali, la lettera dell’associazione CambiaMenti Livorno
Livorno 17 settembre 2020 – “È vero: non è un match con due soli partecipanti.
Ma tutti i sondaggi ci dicono che due schieramenti, che chiameremo di Centrosinistra e di Destra, sono al di sopra del 40%.
E, con la Legge regionale della Toscana, non ci sarebbe ballottaggio: vince chi arriva primo.
Certo, i sondaggi possono sbagliare, ma nelle ultime tornate elettorali si è ovunque presentata una situazione bipolare come questa; per cui i conti sembrano tornare.
E in questo scenario bipolare la nostra associazione ha le idee chiare:
CambiaMenti Livorno sostiene il candidato del Centrosinistra, Eugenio Giani.
Lo diciamo con convinzione, perché secondo noi Giani mostra di poter realizzare ciò in cui crediamo. Gli sfidanti di Destra propongono ancora la solita ricetta, ormai collaudata; e non capiamo come non abbia ancora stancato l’elettorato:
paura come collante ideologico in mancanza di programmi veri;
colonizzazione culturale ed economica da parte del Nord;
uso spregiudicato dei nuovi mezzi di comunicazione e in particolare dei social, tra fake news
strumentalizzazione delle notizie, e via discorrendo, in un copione già visto da decenni, volto solo alla conquista del potere.
Viceversa, vediamo che Giani e il Centrosinistra possono garantire una concretezza e una solidità anche istituzionale di cui la regione (e se è per questo l’intero pianeta) ha bisogno in un periodo di timori e pandemie.
In questo caso la sostanziale continuità con le giunte precedenti è garanzia di
sicurezza su temi chiave quali sanità, economia, ambiente, diritti, tutti temi sui quali le forze politiche a sostegno di Giani servono anche come protezione da pericolosissime derive portate avanti dalle destre mondiali e locali, dove peraltro il ‘locale’ è solo adattamento di ideali nati
altrove, in questo caso nel Nord dell’Italia, e quindi strutturati sulle esigenze e la mentalità di quella parte di Paese.
L’emergenza Covid-19 e le conseguenti misure di sicurezza hanno impedito
che durante questa campagna si avesse la stessa mobilitazione che, nei mesi scorsi soprattutto in Emilia Romagna, e in modo diverso in molte parti del mondo, ha riportato la gente in strada, nelle piazze reali, dove abbiamo visto finalmente una passione e una lotta per ideali e valori che alcuni
avevano sbrigativamente dato per obsoleti e appartenenti a un modo vecchio di vedere la cosa pubblica.
Ecco, purtroppo questo slancio e questa partecipazione non hanno avuto voce perché è mancata l’occasione per via del Covid.
Ma siamo sicuri che quelle voci si sarebbero alzate, e intanto possiamo alzarle di nuovo col nostro voto”.