Regionali Toscana 2020: Il centrosinistra corre mentre il centrodestra è ancora al palo
Livorno 10 febbraio 2020 – A circa tre mesi dalle elezioni regionali, non è difficile intravedere a livello più ampio quanto già accaduto con le comunali di Livorno, città da tempo cartina tornasole dell’evoluzione politica nazionale. A Livorno era uscito con anticipo il crollo del Movimento Cinque Stelle, ma era anche emerso come la spaccatura del centrodestra, le titubanze e le correnti avessero minato alla base una campagna elettorale ove gli schieramenti – sulla carta – partivano alla pari.
Sono trascorsi cinque mesi, ma in casa centro-destra si va diretti verso i medesimi errori. Il candidato presidente non è stato ancora individuato, la base locale non conta praticamente nulla e le decisioni vengono rimandate in attesa che i tre leader nazionali (Berlusconi, Salvini/Giorgetti e Meloni) scelgano in pochi minuti un nome da calare dall’alto come futuro presidente. Un errore già visto. Rimane altresì molto debole la base di persone sui territori e drammatica la scarsità di fiducia che i vertici nazionali sembrano avere nella base locale. Il caso Lega è esemplificativo: il commissario regionale è Daniele Belotti, bergamasco eletto nel collegio uninominale Lombardia 3 06 – Albino. Il nuovo coordinatore comunale è Gianmarco Mancini, nato a Lucca e con pochi precedenti col territorio. Forse sarebbe il caso che la base si facesse sentire, dando due pugni sul tavolo nelle riunioni romane.
In casa centrosinistra si ringrazia per l’insperato favore. Eugenio Giani, nonostante i molti mugugni tra le fila del PD e degli alleati, è stato indicato come candidato presidente della Regione e parte avvantaggiato. Giani è infatti presidente uscente del Consiglio Regionale, un politico d’esperienza e abbastanza conosciuto, seppur un po’ avanti con l’età e storicamente più presente nell’area centrale toscana che sulla costa. Circa i nomi in casa PD non ci vuole molto a capire che Francesco Gazzetti va diretto verso il secondo mandato in Regione, forte di una rete molto sviluppata in questi anni e di un premio che gli spetta per non aver ostacolato la corsa di Salvetti al Comune di Livorno (e magari quella di Giani alla candidatura). Gli altri nomi su Livorno per il PD devono ancora uscire, ma saranno probabilmente comprimari in una lotta dove il secondo eletto del territorio sarà come di consuetudine espressione di Piombino e dintorni.