Regionali Toscana 2020, la nota delle assemblee toscane di Potere al Popolo
Livorno 30 noovembre 2019 – “Il 15 dicembre le 10 assemblee territoriali toscane di Potere al popolo! andranno al voto per decidere se e come partecipare alle elezioni regionali del 2020: da soli o in una lista unitaria alternativa a centrosinistra e centrodestra.
La Toscana “rossa”, così rossa poi non è: se dovessimo descrivere l’amministrazione Rossi, non si è assolutamente distinta per politiche a favore del popolo. Nella gestione della sanità pubblica, che assorbe più dell’80% del bilancio regionale, la Toscana ha perso migliaia di posti letto ed ha subito una assurda riorganizzazione delle Ato che ha reso il tessuto ospedaliero molto meno rispondente ai bisogni del territorio. Pur di tagliare posti letto è stato impedito lo svolgimento di un legittimo referendum che pur raccogliendo le firme necessarie è stato annullato con un bieco trucco politico. Vogliamo anche denunciare i disastri con il buco della Asl di Massa e la costruzione di molti ospedali in project financing che hanno favorito la dismissione della sanità pubblica Toscana. Chiunque abbia affrontato le liste di attesa sa che per una semplice risonanza occorre aspettare anche mesi, oppure pagare una prestazione privata intramoenia. Di fatto, si sta dando un trasferimento di risorse enorme nelle mani di pochi privati.
Una dinamica simile riguarda la gestione infrastrutturale: si punta su megaprogetti privati come il nuovo aeroporto nella Piana Firenze-Prato-Pistoia. Lo stesso avviene nelle politiche della casa e nel diritto allo studio, dove pur di non investire l’attuale maggioranza promuove una squallida guerra tra poveri.
Anche la gestione del trasporto pubblico dato in appalto procura enormi perplessità, sia per il futuro che per la gestione passata di Mobit la cui trasparenza nelle pratiche ci preoccupa molto e anzi ci sembra un mondo di scatole cinesi creato ad arte con la fusione di singole società locali che ora vedono una folle gestione economico amministrativa.
Quelle della maggioranza di Rossi sono politiche di sinistra solo di facciata, nella realtà sono in tutto e per tutto quelle della destra. Per questo occorre costruire un blocco alternativo ad entrambi gli schieramenti, chiaro e popolare nelle rivendicazioni, fatto di persone giovani, nuovo e dal basso.
La comunità di Potere al Popolo! in Toscana, Domenica 15 dicembre, si troverà a decidere se e come affrontare le elezioni regionali, avendo di fronte questo quadro politico: c’è Potere al popolo! che è attivo nelle lotte ed è caratterizzato da un forte attivismo di base e protagonismo; e c’è Sì – Toscana a Sinistra che è una realtà con un’esperienza quinquennale di opposizione in consiglio regionale. Nella costruzione di una eventuale lista unitaria, insieme a Sì – Toscana a Sinistra e altre forze alternative al centro sinistra, occorre però essere chiari su due aspetti fondamentali:
1) Una eventuale lista unitaria deve essere realmente alternativa al centrosinistra, facendosi portavoce dei bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici, dei giovani, dei disoccupati e di quei comitati che in questi anni si sono opposti in modo coerente alla devastazione del territorio toscano. L’antifascismo va praticato tutti i giorni e non solo sotto elezioni, per questo rifiutiamo gli appelli al voto utile e ai fronti anti-fascisti in chiave elettorale. Vogliamo la garanzia che se il centro destra e il centro sinistra dovessero andare al ballottaggio non venga data nessuna indicazione di voto: sono le folli politiche di devastazione dei diritti che il centrosinistra pratica e che spalancano le porte all’arrivo della destra;
2) Fermo restando che sarà tutta la base di Pap a decidere il 15 dicembre, se Sì-Toscana a Sinistra decide di chiudere a qualsiasi percorso partecipato, sarà molto difficile una qualsiasi convergenza con Potere al Popolo. Per questo, se gli aderenti di Pap decideranno per una eventuale lista unitaria, questa non dovrà rappresentare una sterile sommatoria di sigle, ma dovrà essere decisa insieme e non imposta, anche nell’impostazione di fondo – dunque anche nel nome e nel simbolo – tenendo conto della eventuale presenza di Pap ed evitando qualsiasi sovrapposizione con chi in questo momento ha scelto, sbagliando, di andare a portare acqua al mulino del PD, cioè dei poteri forti di questa regione.
Rilanciamo infine la data di Domenica 15 dicembre, che sarà un momento di partecipazione importante per la nostra comunità, non esistendo oggi a sinistra un’altra organizzazione che chiami tutti gli aderenti a pronunciarsi sulle scelte elettorali comuni”.