Remi e vele per Livorno, in mostra i lavori dei detenuti
Da un’idea dei detenuti del carcere Le Sughere che desiderano sentirsi un po’ livornesi
Remi e vele per Livorno. 20,21 e 22 dicembre nella sala Simonini sugli Scali Finocchietti
Mostra di riproduzioni di piccoli gozzi, velieri e imbarcazioni realizzati nel laboratorio del carcere . Il ricavato della vendita sarà devoluto al reparto di pediatria dell’ospedale
Potersi sentire parte della città , seppur reclusi, e creare qualcosa a vantaggio della comunità, è stato lo spirito che ha mosso i detenuti del carcere Le Sughere di Livorno a promuovere la mostra “Remi e vele per Livorno” in programma da domani 20 dicembre e poi il 21 e 22 dicembre nella sala Simonini sugli Scali Finocchietti nel quartiere de La Venezia.
In esposizione una vasta produzione di piccoli velieri, imbarcazioni di ogni tipo, ed in particolare modellini che riproducono fedelmente i gozzi del Palio Marinaro usciti dalle mani dei detenuti dell’Alta Sicurezza che frequentano il laboratorio di hobbistica del carcere.
“Remi e Vele per Livorno”, promossa dal Garante dei Detenuti, vuole essere un omaggio alla città, alla sua vocazione marinara, ma vuole essere prevalentemente un omaggio concreto a chi la vive: il ricavato delle vendite dei modellini sarà infatti devoluto al reparto di pediatria dell’ospedale.
Nelle giornate del 20,21 e 22 dicembre ( in orario 9-12 e 16-19) si potrà visitare questa interessante esposizione e magari con una offerta minima contribuire ad aiutare l’ospedale.
I mini gozzi in miniatura – realizzati grazie anche all’ausilio del Comitato Palio Marinaro che ha fornito gli schemi per la costruzione con il sostegno delle sezioni nautiche – saranno i veri “protagonisti” della mostra ma accanto a loro anche numerose realizzazioni in legno testimoni del vero talento dei detenuti : carri, strumenti musicali…
Sostengono l’iniziativa il Gruppo dei Libecciati , ovvero gli animatori clown del reparto di Pediatria ( quelli con i nasi rossi) ed il Gruppo Navimodellistico Livornese. Fondamentale il supporto del Carcere de Le Sughere che ha permesso la realizzazione dell’iniziativa con l’obiettivo che il carcere possa essere parte della città con progetti di recupero e reinclusione sociale come in questo caso.