Restauro al Tempio Cinerario e memoria storica: sabato 10 maggio una cerimonia tra cultura e identità livornese
Livorno 5 maggio 2025 Restauro al Tempio Cinerario e memoria storica: sabato 10 maggio una cerimonia tra cultura e identità livornese
Livorno celebra il proprio patrimonio storico e civile con un evento significativo in programma sabato 10 maggio, a partire dalle ore 9.45 presso il Tempio Cinerario del Cimitero della Cigna. Un’iniziativa che unisce memoria, cultura e valorizzazione degli spazi pubblici, promossa da So.crem con la partecipazione di importanti figure istituzionali e culturali della città.
La mattinata si aprirà con un intervento musicale a cura del maestro Massimo Signorini, seguito alle 10.00 dalla cerimonia ufficiale di inaugurazione dei locali restaurati dell’ex casa del custode, situata nel retro del corpo centrale del Tempio in via Don Aldo Mei. Il progetto di restauro conservativo, affidato all’architetto Enzo Persico e a sua figlia Giulia Persico, ha permesso il recupero di spazi destinati all’accoglienza dei parenti dei defunti. L’intervento ha rispettato lo stile originario dell’edificio, eliminando al contempo le barriere architettoniche per una fruizione più inclusiva.
Alle ore 10.30 è previsto lo scoprimento di una lapide commemorativa dedicata a Gaetano Pini, illustre medico e patriota livornese, con un intervento dell’architetto Marziano Pagella, presidente nazionale del Rito Simbolico Italiano. Pini, nato a Livorno nel 1846, fu figura di spicco del movimento per la cremazione in Italia e fondatore del Pio Istituto per rachitici a Milano. Combattente a Custoza e seguace di Garibaldi a Mentana, morì nel 1887. Le sue ceneri sono conservate nel Cimitero comunale di Milano.
A chiusura della cerimonia, una passeggiata nelle sale del Tempio Cinerario guidata da Massimo Bianchi offrirà ai partecipanti l’occasione per ripercorrere le vicende di alcune tra le figure più significative della storia livornese. Un percorso tra lapidi e memorie che farà rivivere le storie di uomini e donne come i fratelli Gigli, vittime del fascismo, l’editore Bastogi, il medico del Soccorso Rosso Mario Guarducci, la politica e pedagogista Edda Fagni, fino al giornalista Luciano De Maio.
Sarà un’occasione preziosa per riscoprire la ricchezza della storia locale e l’identità civile della città. Un viaggio tra simboli e ideali – dalla squadra e il compasso, alla falce e martello – che raccontano Livorno come crocevia di pensieri e battaglie, dove ogni storia personale contribuisce a costruire la memoria collettiva.