Ridotto l’obbligo del secondo pilota nel porto di Livorno, 600 prestazioni in meno per il 2020
Livorno – È stata presentata nella mattinata odierna la nuova regolamentazione volta alla revisione della vigente disciplina del servizio prestato dal secondo pilota nel porto di Livorno. L’iniziativa ha completato e definito, rinnovandolo, l’offerta dei servizi tecnico – nautici, facendo seguito a quella che nei giorni scorsi ha interessato il servizio di rimorchio, coniugando sicurezza, efficienza e competitività: in particolare, per il servizio di rimorchio si è sanata una carenza segnalata anche dai piloti del porto dal momento che la previgente regolamentazione non prevedeva l’obbligatorietà dell’utilizzo dei rimorchiatori per le navi da crociera in manovra sulla sponda opposta alla Darsena Petroli. L’Autorità marittima ha, pertanto, definito nuove prescrizioni dopo aver valutato il rischio connesso con la presenza di navi petroliere proprio in prossimità degli accosti ove vengono ormeggiate le navi da crociera e dopo aver considerato imprescindibile anche l’esigenza di garantire, comunque, pur in assenza di navi petroliere, l’integrità dell’intera sovrastruttura della Darsena Petroli, che svolge un servizio essenziale ai fini dell’approvvigionamento energetico.
Parimenti, per quanto riguarda il servizio di pilotaggio, è stata invece decisamente ridotta la previsione di utilizzo del secondo pilota stante l’evoluzione e le caratteristiche del naviglio che scala il porto di Livorno e la ravvisata situazione creatasi per effetto di più generali condizioni di agibilità all’interno dei Canali portuali.
In termini concreti, considerando una stima attendibile di stabilità dei traffici, le prestazioni del secondo pilota che verranno meno saranno complessivamente circa 300 per il secondo semestre del 2019 e oltre 600 per il 2020.
Tali misure – concordate con le Associazioni di categoria e con i fornitori del servizio – sono immediatamente esecutive e si inquadrano in quel più ampio concetto di sicurezza produttiva più volte richiamato quale motivo ispiratore dell’agire dell’Autorità marittima, i cui provvedimenti adottati contemperano l’esigenza di garantire la sicurezza della navigazione e, al tempo stesso, la competitività del porto, promuovendone – laddove possibile – la rivalutazione, come nel caso del secondo pilota, a beneficio della capacità attrattiva dei traffici.