Ambiente 29 Giugno 2020

Rifiuti a Stagno, Cittadini in Comune per Collesalvetti si pronuncia

Immagine di archivio

Stagno (Collesalvetti, Livorno) 29 giugno 2020 – Cittadini in Comune per Collesalvetti:

“Dopo le dichiarazioni di Giani che promette di portare un nuovo inceneritore in Toscana “con i carri armati”, il PD è corso ai ripari con un comunicato in cui si auto incensa millantando grande impegno nell’economia circolare.

La verità è che la Toscana ha fatto pochissimo negli ultimi anni sui rifiuti.

Se nel 2013 avevamo una quota di raccolta differenziata pari alla media nazionale ora siamo sotto.

Con un misero 52% abbiamo una produzione di rifiuti pro capite tra le più elevate in Italia.

612 Kg per abitante nel 2018 contro i 500kg per abitante della media nazionale.

E’ chiaro che con questa marea di rifiuti indifferenziati sia forte l’appetito per soluzioni impiantistiche “magiche” che li facciano sparire…

inceneritori o impianti come quello prospettato a Stagno, che evidentemente nulla hanno a che vedere con l’economia circolare, ed il riciclo trattandosi di recupero energetico, non di nuovi materiali e riducono il bisogno di nuova materia vergine.

Alla politica regionale mancano proprio le basi dei concetti fondamentali di Riduzione, Recupero e Riciclo.

 

Gli impianti di smaltimento devono essere l’ultima soluzione per trovare un fine vita il più possibile ordinato a quella quota residua che non si riesce in nessun modo a recuperare.

RESIDUA appunto, non più di metà del totale dei rifiuti prodotti come avviene ora.

Riguardo alla raffineria ENI di Stagno, chiamata in causa per l’ipotesi di impianto waste-to-fuel, il PD continua a non toccare il tema centrale, cioè:

LE BONIFICHE E LA RICONVERSIONE TOTALE

Durante il lockdown la produzione è calata dell’80% e alla ripresa è ancora ad un -30%.

ENI dichiara una strategia di sviluppo che prevede una graduale uscita dal petrolio verso il gas, rinnovabili e nuovi business legati alla chimica e l’economia circolare. Che futuro si prospetta per la raffineria?

Che posto avrà in questa visione? Verrà dismessa alla prima occasione???

Come stiamo affermando in tutte le sedi da quando la materia è diventata di dominio pubblico, occorre affrontare il tema della riconversione ora che ci sono le condizioni per parlarne se non vogliamo una nuova Ilva o una Bagnoli che sarebbero bombe sociali e ambientali ben peggiori dell’ipotesi di nuovo impianto attuale.

Abbiamo sentito parlare di un “Green New Deal” a livello europeo e di una strategia di riconversione dell’industria “sporca”, la politica regionale e nazionale devono attivarsi per trasformare il “problema” della raffineria in un’opportunità di rilancio.

Diciamolo forte e chiaro: A Stagno non un Camion, non un camino in più. No a Nuovi impianti, sì ad una riconversione totale della raffineria”.

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